Casertana-Messina, quell’unione che crea la vera forza

Pubblicato il 15 Gennaio 2024 in Primo Piano

Qualità al potere. La vittoria del Messina a Caserta rappresenta l’espressione massima di potenza tecnica che questa rosa può esprimere. Modica cambia per necessità e per volontà, trovando una squadra sempre corta e ritmata da un’intensità mai vista in stagione. E legatissima a lui.

CON L’ALLENATORE – Una mera questione tattica? Macché, perché la prima spinta a questo Messina arriva dalla voglia – dei calciatori – di non mettere in discussione la posizione di Giacomo Modica (voto 7,5), o meglio di non mettere sul piatto la “buona scusa” per inasprire ancora di più un rapporto poco disteso. Delle smentite di circostanza ce ne faremo poco, ma la partita del Pinto era diventata una sorta di crocevia finale per il futuro di tecnico e direttore sportivo in giallorosso. La questione primaria resta il mercato e la strategia per condurlo, con l’affaire terzino sinistro che è diventato lo snodo cruciale visto lo stop alle trattative col calciatore individuato dal ds Roma e l’arrivo di Samuele Zona su segnalazione gradita. Un esempio plastico, ma che tra proprietà e direzione sportiva ci sia una freddezza difficile da scalfire resta evidentissimo. Peccato, perché il momento consiglierebbe decisionismo puro per approfittare della finestra di mercato per migliorare la rosa. Invece no, perché tutto resta frizzato in un gioco delle parti e di posizione con poco senso. La questione è chiara e va risolta dai protagonisti. I modi non sono molteplici: o la proprietà rompe gli indugi e cambia i professionisti di cui non sembra avere più la stessa fiducia estiva oppure si trova un punto di equilibrio per lavorare per il bene comune. Certo, il direttore sportivo potrebbe anche stufarsi (giustamente) e fare un passo indietro. Chissà… una brutta situazione che poteva e doveva essere evitata. Il campo, però, ha detto che questa squadra è totalmente aggrappata al proprio tecnico e che crede in toto alle sue idee. Lo dimostra l’applicazione con cui il Messina si veste con un 4-2-3-1 sbilanciato in avanti ma ottimo quando deve difendere. Partita senza errori, senza sbavature e totalmente dominata. Casertana spenta, è vero, ma i meriti dei giallorossi sono sotto gli occhi di tutti. Modica perde mezzo centrocampo e capisce come sommare qualità possa essere la mossa decisiva. Emmausso trequartista con Rosafio a un passo da lui per interagire e creare in coppia. Il numero 10 incanta col pallone ma è decisivo senza, perché spegne le idee di Proietti. Un giocatore che Cangelosi perde visto non riesce a mettere in atto la sua classica regia e non può avere il passo per aiutare in fase difensiva. Mossa perfetta.

DUE SU TUTTI – La questione tattica è interessante oltre a rappresentare un’opzione reale per il domani. Nessuno conosce la propria squadra meglio di un allenatore, per questo vanno sempre rispettate le scelte primarie. Se Modica è rimasto legato al 4-3-3 significa che rosa e qualità potevano esprimersi al meglio in quel modo. Il 4-2-3-1, però, non cade dall’alto e non è neanche una novità. A Picerno brillante, poi nullo e forse dannoso contro il Brindisi. Ma quella fu una partita sbagliata in toto. Anche tatticamente. Così, il modulo finì in soffitta. La sensazione, però, è che Modica lo tenesse in considerazione ma che non avesse gli interpreti giusti. Eh sì, perché Marco Rosafio è arrivato solo adesso. Giocare con quattro punte – perché di questo parliamo – è un rischio che puoi calcolare se i protagonisti saranno indubbiamente decisivi. In tutte e due le fasi. La consistenza di Rosafio più Emmausso è qualcosa che il Messina dovrà cavalcare, anche al netto degli altri due compagni di reparto. Una coppia che può stimolarsi a vicenda, che può connettersi con continuità e che è stata in grado di scambi e interscambi difficili da leggere per gli avversari. Luciani gioca una partita a tratti discreta e in alcune scelte errata. Ragazzo giovane, ma deve darsi una svegliata per essere maggiormente coinvolto nei momenti chiave in cui, invece, pare tirarsi fuori dal gioco finendo in posizione sembra sbagliata. Zunno ci mette vivacità, però gli manca ancora la concretezza che ci si aspetta da chi gioca in quel ruolo. Il minutaggio è un tema e il Messina continuerà a portarlo avanti utilizzando i giovani anche in attacco. Certo, non è detto che si resti sul 4-2-3-1 quindi non è escluso che si torni a far pesare Frisenna o Scafetta nel conteggio. Se così non sarà – sempre al netto che possano essere comunque utilizzati – servirà riflettere su come agire sul mercato per dare opzioni maggiori (in qualità) in ogni reparto. Per questo, allora, il cerchio si chiude col discorso trattato in precedenza: serve chiarezza interna per lavorare al meglio per il bene del Messina.

ALZARE IL LIVELLO – La partita di Caserta spezza in due la fase di analisi, perché le questioni in pancia al Messina non possono e non devono essere nascoste dietro un dito o farsi influenzare dal tipico atteggiamento da polvere sotto il tappeto che piace tanto a certi soggetti. No, la questione è centrale e non deve essere messo sul piatto giocando l’ennesima guerra di posizione. Di chi siano le ragioni o i torti è poco interessante, servono le soluzioni e la chiarezza. Un vero peccato, perché oscurare la vittoria del Pinto non dovrebbe poter essere possibile. E, infatti, non si fa fatica a tenerla al centro della discussione. Abbiamo chiarito che l’aspetto tattico sia stato centrale, poi ci sono state le prestazioni e parlare di singoli è giusto. A partire da Salvo che pare crescere di minuto in minuto per personalità e convinzione. Difende meglio di come attacca, e pensare che da una sua palla rubata con annesso assist nasce il raddoppio fa capire quanto stia facendo bene. Per fisicità e caratteristiche il suo futuro potrà essere diverso da quello di giocatore di fascia. Ma è argomento per il futuro. Il presente dice che il ragazzo di Villafranca è diventato un fattore a cui sarà difficile rinunciare, anche oggi che Lia è tornato a disposizione. Bene così, dato che il numero 7 può diventare jolly per altri ruoli. Importante avere alternative. In più, Salvo è un 2003 che pesa nel minutaggio. Una strategia che la società non vuol mollare, ma per farlo serve maggiore qualità nel pacchetto under. Salvo è un discorso – per continuità -, gli altri sono tutta un’altra storia. Va bene credere ancora sui vari Ortisi e Frisenna, ma alzare il livello generale del pacchetto è necessario. Soprattutto se, come detto, si dovesse virare stabilmente sul 4-2-3-1. Perché la coppia Franco-Firenze – che salterà col Taranto per la squalifica del primo – rappresenta un punto di forza che non dovrebbe essere messo in discussione per ragioni di carta di identità. La cosa più importante, quindi, diventa non mettere in bilico i punti di forza e innestare i giovani dove possibile. Anche intervenendo in maniera mirata sul mercato. I posti i rosa sono sempre quelli, ma un paio di uscite possono ancora arrivare – oltre Tropea anche Buffa e Cavallo – per aprire a novità diverse per età e caratteristiche. Importante anche per avere opzioni di qualità maggiore, visto che chi aveva alte aspettative addosso non sta rispondendo presente. Ragusa è immagine da copertina sul tema: anche a Caserta ha bucato la prestazione e la vittoria non cancella gli errori. Sì, soprassedere sarebbe possibile, ma non tralasciare nulla serve per provare a responsabilizzare chi, dal punto di vista economico, pesa in maniera enorme rispetto ad altri.

Fumagalli 6,5
La Casertana si fa vedere poco, quando lo fa ci vuole un super intervento per evitare la rete del solito Montalto.

Salvo 7
In crescita clamorosa. Attento, sempre concentrato, difficile da saltare e poi confeziona un gran contropiede con assist per il raddoppio.

Manetta 6,5
Linea che oscilla benissimo tra l’alzarsi e l’indietreggiare per non rischiare. Bene in marcatura, non sbaglia una lettura.

Pacciardi 6,5
Quando può giocare prendendo il riferimento avversario sbaglia pochissimo, attento nel seguire sempre l’andamento della linea guidata dal compagno di reparto.

Polito 6
Pulito e sempre reattivo quando puntato. Con Carretta c’è anche qualche scontro di troppo, bravo a tenere fino al giallo poi arriva la giusta sostituzione.

Franco 6
Voto influenzato da un errore sotto porta che da un calciatore con la sua esperienza non ti aspetti. Capita. La prestazione, però, è di grandissima sostanza e col centrocampo a due si esalta.

Firenze 6,5
Personalità e lucidità. È praticamente ovunque e il giocare a due non lo limita dato che si fa vedere anche in area avversaria. Tutti i palloni passano da lui, non ne sbaglia nessuno.

Rosafio 7,5
Un’ora di altissimo livello con giocate di pura tecnica in velocità. L’esterno che mancava e che finalmente crea superiorità con continuità. Ispira la prima rete, ne sfiora due dopo due grandissime giocate. È già un valore aggiunto.

Emmausso 8
Quando è in una giornata del genere non lo puoi tenere. Peccato che arrivino poche volte l’anno. Chissà, magari in questa stagione accadrà in più occasioni. Da trequartista è più nel cuore del gioco e maggiormente viene coinvolto più si esalta. Tecnicamente è una delizia. Prima rete da rapace, seconda da numero 10 vero e proprio. In mezzo una marea di giocate di classe ma sempre concrete.

Zunno 6
Vivace e reattivo, però gli manca sempre la capacità di capire quando affondare il colpo nel momento giusto. Il suo momento di crescita, però, va cavalcato.

Luciani 6
Di incoraggiamento. Perché nella sua partita ci sono cose buone e cose meno buone. Bravo nel dare profondità, svariare e andare sulle palle sporche. Manca, ancora, la capacità di leggere bene le dinamiche offensive e per questo finisce spesso fuori dall’azione. In occasione del raddoppio il movimento è giusto fin quando non finisce in fuorigioco ignorando compagno e avversari.

Zona 6
Buon ingresso e un paio di palloni giocati con volontà. Presto per giudicarlo realmente.

Ragusa 5
Per provocare una reazione. In una giornata del genere è la nota meno intonata e va detto. Spreca un paio di contropiedi per chiudere la sfida, sembra sempre mancargli la forza mentale e fisica per essere un fattore positivo. Le aspettative erano alte e tocca a lui cambiare il proprio rendimento.

Giunta e Lia s.v.

CASERTANA Venturi 5,5; Calapai 5,5, Sciacca 6, Soprano 5,5 (dal 22′ s.t. Bacchetti 5,5), Anastasio 5,5; Casoli 5 (dal 1′ s.t. Damian 5,5), Proietti 5, Toscano 5,5 (dal 22′ s.t. Deli 5,5); Carretta 5,5 (dal 22′ s.t. Taurino 6), Montalto 6, Curcio 5. All. Cangelosi 5,5

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