Catanzaro-Messina, chiuso per tattica

Pubblicato il 21 Novembre 2015 in Tattica

La premessa è d’obbligo, le porte chiuse influiranno anche dal punto di vista tattico. Per qualcuno potrà essere un’esagerazione, ma tra uno stadio pieno ed urlante e uno vuoto passa tutta la differenza del mondo. Chi, anche solo una volta, ha provato a giocare una partita di calcio si sarà accorto della difficoltà nel comunicare da una parte all’altra del campo. In uno stadio professionistico, con un pubblico che non smette per un secondo di far rumore è ancora più difficile. Il “Ceravolo” a porte chiuse che aspetta Catanzaro-Messina non sarà così, il clima sarà ovattato dal vuoto degli spalti. Le voci rimbomberanno, le indicazioni verrano captate al meglio. Tatticamente cambia tutto. Prima dell’avventi di Erra il Catanzaro non era una squadra, sfilacciata e senza anima. Il fondo della classifica era naturale conseguenza, con l’arrivo dell’ex tecnico della Vigor Lamezia è cambiato tutto. I calabresi sono adesso solidi, corti e pragmatici. Concentriamoci su alcune particolarità della squadra di mister Erra, niente fuochi d’artificio ma tanta sostanza.

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SEMPLICITÀ – Massimo risultato col minimo sforzo. Questo sembra il motto del Catanzaro sotto la guida di Erra. Sconfitta all’esordio contro il Matera, poi rimonta vincente sul Lecce e vittoria di misura a Rieti contro la Lupa Castelli Romani. Proprio quest’ultima sfida finisce sotto la nostra lente per il primo focus tattico sul Catanzaro. Da poco superato il ventesimo minuto, calcio di punizione dai 25 metri per i calabresi ed ecco che arriva il vantaggio. Alla battuta c’è Taddei (cerchio azzurro), al limite dell’area gli uomini offensivi del Catanzaro attaccano i due pali. Nelle due evidenze vediamo la divisione netta, i primi due uomini pronti al taglio sul primo palo e altri tre per l’attacco del secondo. Con la freccia gialla il movimento che porterà Mimmo Giampà ad anticipare tutti e mettere in rete. Tralasciando il gol, il movimento è quello che ci interessa. Il movimento dei due uomini sul primo palo tende a spostare la difesa avversaria per inerzia, lasciando più libertà a chi attacca il palo lungo. Giocata che il Catanzaro cerca spesso, in questo caso arriva il gol in altri ci va molto vicino.

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DENSITÀ – Passiamo a Matera-Catanzaro. Esordio in panchina per Erra e sconfitta. Partita che vede i calabresi lottare fino alla fine, dando chiari segnali di cambiamento rispetto alla gestione D’Urso. Nel nostro focus prendiamo in considerazione il posizionamento in fase di non possesso della squadra calabrese. Il Matera è in possesso con Iannini che viene accompagnato dall’intermedio di centrocampo (cerchio azzurro), mentre il resto della squadra si compatta e abbassa. In mezzo all’evidenza arancione vediamo un giocatore del Matera marcato da Giampà, il centrocampista centrale si abbassa sul centravanti con la linea difensiva che copre il limite dell’area. La scelta di Erra è quella di difendere basso per non rischiare l’infilata, meglio fare densità in mezzo e coprire il campo in lunghezza. Troppo rischioso accorciare di squadra, su palla scoperta si scappa e si indietreggia. Oltre ad abbassarsi i calabresi si stringono, con le due ali del tridente che vengono interne formando un centrocampo a cinque. Questa è sostanza, un modo intelligente di difendersi senza prendersi rischi azzardati. Ogni buona fase offensiva parte dalla solidità difensiva.

Catanzaro-Messina

CASA MESSINA – Mister Di Napoli va a Catanzaro senza dubbi grazie (o per colpa) delle tante assenze. Ancora fuori Tavares e Gustavo, a loro si aggiungono Baccolo, Bramati e Palumbo con quest’ultimo alle prese con un problema al ginocchio da valutare nei prossimi giorni. Difficilmente il tecnico messinese accantonerà il suo 4-3-3, con la conferma del tridente visto ne derby col Catania e l’inserimento di Zanini in mediana con Fornito spostato in regia. In difesa Frabotta si riprende la fascia destra, conferme per la coppia Martinelli-Parisi. Chiaro che la duttilità degli uomini a disposizione di mister Di Napoli possa modificare il modulo in corsa, con Zanini e Padulano pronti a coprire gli esterni e Barraco in appoggio a Cocuzza. Schieramento già visto nella trasferta di Benevento, un modo diverso di coprire il campo sfruttando maggiormente gli esterni per ripartire. La posizione di Barraco sarà, come sempre, decisiva. Il suo galleggiamento tra le linee potrebbe abbassare Giampà e costringere uno dei due centrali di difesa ad uscire. Partita da mosse e contromosse, tra due tecnici che di tornare a casa a mani vuote non ne hanno nessuna intenzione.

* foto evidenza ©PeppeSaya

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