Crotone: chi semina raccoglie

Pubblicato il 27 Gennaio 2016 in Primavera

In principio era una favola, adesso è realtà. Il Crotone dei miracoli, saldamente in vetta alla classifica nel campionato cadetto, sogna la massima serie: ci spera la piazza, ci crede la società, legittimata dai risultati fin qui ottenuti e da un mercato lungimirante. A proposito di lungimiranza: gli investimenti per l’adeguamento dello storico impianto cittadino, l’”Ezio Scida” e la volontà di farlo diventare uno stadio di proprietà, sulla scia delle più brillanti gestioni societarie che hanno fatto di questo aspetto una prerogativa, insieme alla grande cura e attenzione per il settore giovanile, costituiscono dimostrazione tangibile di come i successi del Crotone non siano frutto del caso. Proprio di questo abbiamo parlato con Antonio Galardo, direttore tecnico del vivaio rossoblù con il record di presenze con la maglia degli Squali, bandiera di una città intera che ha da poco appeso gli scarpini al chiodo.

“CONGIUNTURA FAVOREVOLE” – Le prestazioni della Primavera, insieme a quelle di Allievi e Giovanissimi fanno eco ai traguardi che la prima squadra sta raggiungendo. Per Galardo è davvero un momento propizio: “Se il settore giovanile sta ottenendo risultati eccellenti lo dobbiamo certamente ad un insieme di fattori, quali una grande organizzazione, il lavoro dei nostri tecnici, e la forza della nostra prima squadra. Insomma è un successo collettivo. Del resto negli anni precedenti si lavorava bene ma i risultati non arrivavano, mentre questo sembra essere l’anno buono. Ma al di là di tutto, a me interessa la crescita dei ragazzi”.

OBIETTIVO PRIMA SQUADRA – La strategia è piuttosto chiara: prima squadra e Lega Pro sono le papabili destinazioni dei migliori talenti in cantera. “Il mio obiettivo, prefissato con la società, è quello di portare qualche nostro ragazzo in prima squadra, sperando che possa succedere presto. Ovviamente non voglio fare nomi per rispetto del gruppo, ma ci sono un paio di elementi che hanno tutti i presupposti per farcela o potere anche ben figurare in Lega Pro. L’importante è non mollare mai, neanche di un centimetro”.

ISTRUTTORI, NON ALLENATORI – “Educare” è il verbo preferito di Antonio Galardo. Il cammino di un calciatore è piuttosto lungo e certamente, almeno a Crotone, inizia piuttosto presto: “In una scuola calcio, come di fatto è l’Academy, bisogna avere istruttori prima che allenatori, dal momento in cui la prima cosa che bisogna fare è educare; stiamo crescendo anche sotto questo aspetto grazie ad un personale di livello. Ovviamente in un settore giovanile bisgona cominciare sin da piccoli, quindi i movimenti senza palla, lo stop e tutto quello che concerne le tecniche di base. In primavera bisogna arrivare pronti, non esiste che vi siano in organico elementi senza la tecnica di base, altrimenti poi ricomincare da capo è dura. In altri contesti questo succede e son guai”. Nessun dubbio infine su quelli che rappresentano i punti di forza per una giovane leva: “Più che la struttura fisica, mi piace vedere il talento, la tecnica ed il sapere stare in campo. E ovviamente ampi margini di miglioramento. Cerchiamo sempre di organizzare dei raduni per valutare i migliori talenti sulla piazza, ma il nostro bacino di riferimento è la città di Crotone”.

QUI SI FA LA STORIA – Per la prima volta nella storia della società calabrese gli squaletti rossoblù parteciperanno alla più grande kermesse dedicata al calcio giovanile: la Viareggio Cup. Un’ulteriore testimonianza di quanto la società voglia investire e credere sul proprio vivaio. Dal 14 marzo, fra le 32 squadre provenienti da tutto il mondo, alcune delle quali di respiro internzazionale, figurerà anche il Crotone.

UN CALCIO AL FEMMINILE – Il Crotone si veste anche di rosa: la società rossoblù aderisce infatti alla disposizione voluta dalla FIGC per rilanciare e sostenere il calcio femminile nel nostro Paese, permettendo alle ragazze nate tra il 2003 ed il 2005 di essere reclutate tra le fila calabresi. Le selezioni cominceranno proprio alla fine del mese.

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