Messina-Avellino: a viso aperto, a tutto campo, fino alla fine

Pubblicato il 30 Settembre 2023 in Primo Piano

Nulla di meglio dell’Avellino. A questo Messina serve proprio un avversario tanto forte quanto votato a offendere. Esperto e cinico quando serve. Una squadra non abituata a chiudersi per ripartire. Giallorossi che dovranno essere capaci di restare sempre in partita, fino alla fine.

L’AVVERSARIO GIUSTO – Difficile trovare un incrocio più tattico di quello tra Giacomo Modica e Michele Pazienza. Due allenatori dagli stili diversi e dai tratti in comune. Squadre che tendono ad attaccare, a dettare il ritmo e sfruttare ogni porzione di campo disponibile. Pazienza allenatore ancora giovane, ma a pesare è la sua esperienza da calciatore di alto profilo con maglie collezionate come quelle di Juventus e Bologna. Dal campo alla panchina con la stessa voglia di ragionare e tenere il polso del match al battito giusto. Regista con gli scarpini, oggi stratega tattico che ha già mostrato la sua flessibilità a Cerignola. Proprio a Messina – nella scorsa stagione – stupì schierando una formazione più difensiva e capace di speculare. Perché? Aveva subito troppe reti e perso punti. Meglio andare in direzione della squadra che pretendere che loro vengano da te, così Pazienza si è preso la stima e la possibilità di essere scelto da un club che punta alla Serie B come questo Avellino. L’addio di Rastelli era atto dovuto, la risposta sono stati 7 punti in tre partite. Quadro chiaro per il Messina che, invece, arriva al match senza vittorie ma con tanti complimenti. Che soddisfano il giusto, perché – anche se con due gare in meno – la classifica non sorride. Presto per guardarla, ma se giochi bene e non fai punti il rischio di finire in un mini vortice di insoddisfazione rimane. Francavilla ha fatto seguito alla Turris come intenzione di far male all’avversario, ma anche come fragilità di un sistema difensivo che non può aggrapparsi ai singoli. Manetta pare l’unico a voler correre il rischio, il resto continua ad arrancare quando gli avversari bucano. Contro l’Avellino il refrain verrà confermato, anche se gli irpini sono squadra dal passo liftato e dal tempismo perfetto. Un 3-5-2 con Varela a ballare tra le linee e una manovra che vuole avvolgere con Cancellotti e Tito decisi nel cercare il fondo e – come spiega la rete del capitano biancoverde a Sorrento – pronti a chiudere l’azione.

RITMI ALTI – Modica lucidissimo nel presentare la sfida, soprattutto quando anticipa che la sua squadra dovrà imporre il proprio ritmo. Sì, perché l’Avellino vorrà attaccare come e quando preferisce, ma il Messina dovrà essere in grado di mandare fuori giri il più possibile il passo della squadra di Pazienza. Alzare l’intensità e provare a farlo finché serve. Senza paura, perché contro la Turris il sopravvento lo hanno preso timore nel difendere e paura di non vincere. Tutte scorie che andranno curate col tempo, ma che per essere smaltite hanno bisogno di una botta di autostima reale. I complimenti piacciono, ma se arrivassero dopo uno scalpo come quello dell’Avellino sarebbe altra storia. Impossibile anticipare risultato oppure alto o basso punteggio, troppe varianti in mezzo. Quello che si può provare a intuire è la tipologia di sfida: a viso aperto e con ribaltamenti continui. Il risultato in equilibrio aiuterà il Messina, muoverlo dalla propria parte dovrà essere seguito dall’intenzione di finire l’avversario. Il campo andrà coperto nelle due fasi e senza trascurare nulla. Avellino che, come detto, cercherà i quinti con insistenza mentre il regista giallorosso dovrà sacrificarsi sui tagli interni di Varela o di uno dei tre centrocampisti. Infatti, anche se l’uruguaiano non dovesse essere in campo non aspettatevi un Avellino più piatto. Modica sottolinea come le scelte non dipendano dall’età, una verità certificata dalla sua prima esperienza in giallorosso quando gli under obbligatori in campo erano quattro, ma quelli schierati anche sei o sette. Conta il valore e il rendimento, l’età molto meno. I dubbi ci sono, come la percezione che si possa tornare su alcuni punti fermi visti contro la Turris. Ballottaggio in difesa che resterà perenne con Ferrara che insidia Pacciardi, mentre la freschezza di Buffa stuzzica più della tecnica pura di Firenze.

MESSINA (4-3-3) Fumagalli; Lia, Manetta, Ferrara, Ortisi; Frisenna, Firenze, Scafetta; Cavallo, Plescia, Emmausso. All. Modica

AVELLINO (3-5-2) Ghidotti; Rigione, Cionek, Benedetti; Cancellotti, Varela, Palmiero, Armellino, Tito; Patierno, Sgarbi. All. Pazienza

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