Messina-Biancavilla, l’illusione ottica

Pubblicato il 18 Novembre 2019 in Primo Piano

Il miglior Messina della stagione. Detta così sembrerebbe una domenica rosea quella dei giallorossi: la realtà parla di un match dalle tante, troppe, pause che chiarisce quanto sia la distanza tra la visione zemaniana e l’attuale rosa.

IL DECISIONISTA – Non si butta mai via una vittoria, figurarsi due. Contro il Corigliano il raccolto è abbondante come ormai prassi (15 gol subiti nelle ultime tre gare per i calabresi); con il Biancavilla il 2-0 e una squadra finalmente non immobile modificano la consistenza del percepito e del reale. Il calcio è così: un risultato conta più di mille chiacchiere, resta quindi un punteggio che non lascia spazio a discussioni. Il vero sorriso, però, arriva grazie alla spietatezza con cui l’allenatore commenta la sfida. Non ci sono mezze misure – ancora una volta – nelle parole del post partita di Karel Zeman (voto 6,5): le quattro o cinque reti possibili non sono rivendicazioni ma la sottolineatura degli errori commessi. Il suo arrivo sulla panchina del Messina coincide con la voglia di rivoluzione, tanto che non c’è mai un’apertura a possibili conferme ma la voglia di lavorare – presto – con materiale dalle diverse caratteristiche. La crescita tattica è evidente, come chiari sono i limiti atletici che arrestano l’evoluzione offensiva della squadra. Contro il Biancavilla arriva un primo tempo dal pressing alto e difesa in avanti: un classico del calcio zemaniano che funziona fino a quando nel serbatoio scorre benzina fresca. La lunga distanza fa pagare al Messina lo scotto di una condizione generale rimasta sotto la soglia della sufficienza.

IL BALLO DEI MEDIANI – Squalificato Ott Vale e ballottaggio che non si apre con Sampietro: l’ex Gozzano, pare, comunque partire in vantaggio nelle scelte attuali del tecnico. In regia il suo lavoro non è di impostazione, più bravo nel lavoro di schermatura e capace di tenere la squadra bilanciata e non farla allungare. La sua partita dura più di un’ora, primo aspetto positivo visti i minuti limitati delle scorse settimane. Ai suoi fianchi Cristiani si prende la scena palesando la differenza di categoria con gli altri ventuno in campo, con Buono che torna utile per centimetri e forza fisica. L’ex Avellino produce quel fumo perfetto per ingannare, ma la sua gara è infarcita di difetti in palleggio e decisioni solo abbozzate. La panchina di Saverino è passaggio obbligato in un momento in cui servono alternative valide, anche se il mancato dinamismo di Buono è perdonato da un Biancavilla passivo e compassato. Il cambio di passo che Zeman anela sin dal suo arrivo non è nelle corde dei protagonisti (Cristiani a parte), così il tecnico giallorosso si accontenta di un buon pressing in avanti e della capacità di occupare gli spazi intermedi. Il mercato dovrà concentrarsi – soprattutto e in maniera netta – sulla mediana.

IL CALCIO TOTALE – Se per la difesa è stata una domenica passata da serena a complicata per colpe generali, discorso diverso va fatto per l’attacco. Il calcio zemaniano è banalmente definito “offensivo”, ma a pallone si gioca in 11 e non è quindi l’attacco a dover colpire facendo una partita a sé stante. Insomma si gioca di squadra: se la difesa ha sofferto – per una buona mezz’ora – a causa del crollo fisico delle due linee avanzate, è stato evidente come l’attacco debba trovare una capacità di accompagnamento diverso dell’intera squadra. De Meio piace più del solito ma resta nel bozzo: praterie non sfruttate, perché Graziano non copre e Maimone è più bravo a spingere che difendere. L’obiettivo del biondo terzino deve essere la linea di fondo, se scarichi appena hai un minimo spazio allora la paura è ancora tanta. Fragapane spinge ma sbaglia tempi e modi, in un 4-3-3 dove gli attaccanti vanno riforniti di più deve migliorare la qualità generale. Inutile, quindi, fare l’analisi del testo della partita degli attaccanti: Coralli ha mobilità ridotta e viaggia sulle ali dell’esperienza. Si divora una palla ghiotta nel primo tempo, ma nel secondo trova la testata giusta grazie alla furbizia con la quale si smarca. Crucitti è estemporaneo ma decisivo, Orlando si prende la scena. Il classe 2001 è il migliore in campo (Avella resta fuori concorso per tutta la stagione), gioca una partita intensa e infarcita di qualità. Tre gol in stagione sono un bel bottino, con l’atteggiamento zemaniano – e compagni dal ritmo più alto – il giovane attaccante corre verso la doppia cifra. Sono 5 i punti rosicchiati al Palermo nelle ultime due settimane: domenica trasferta al Barbera, una sfida che andrà affrontata senza l’ansia della classifica ma con quella dell’ambizione.

Avella 7: decisivo l’intervento su Rabbeni per non far rientrare in gara il Biancavilla. Sempre cattivo e convinto nelle uscite, una iniezione continua di sicurezza.

De Meio 6: ancora troppo timido in fase di spinta. Nel calcio che vuole Zeman quando c’è campo da attaccare non basta limitarsi al compitino.

Bruno 6,5: alzare la linea difensiva lo esalta, vince tutti i duelli. Sulle palle vaganti è sempre il primo ad arrivare.

Ungaro 6: partita ordinata, unica sbavatura quando legge male il taglio di Rabbeni sul lancio di Ancione ma Avella salva tutto.

Fragapane 5,5: doppio giallo pesante che gli farà saltare Palermo. Deve crescere anche lui in fase propositiva.

Buono 5,5: troppo timoroso palla al piede, ha qualità ma deve crederci lui per primo. (dal 41′ s.t. Siclari 4: dispiace ma il doppio errore, clamoroso, nel finale sono una sentenza definitiva)

Sampietro 6: nulla di speciale ma tanto ordine tattico. Pennella la palla del raddoppio sulla testa di Coralli. (dal 26′ s.t. Saverino 6: energie fresche per una mediana in sofferenza, gli manca cattiveria quando non crede nel pallone del tris)

Cristiani 6,5: box to box senza sosta e senza timore. In difesa è un supporto essenziale, quando attacca fa tremare gli avversari. Se la condizione migliora può essere un’arma importantissima.

Crucitti 6,5: giocata da vero numero 10 quando slalomeggia in mezzo agli avversari e serve una palla deliziosa per Orlando. Cala troppo alla distanza.

Coralli 6,5: più vivo del solito. Gioca la sua classica partita tutta nervi ed esperienza. Peccato per la rete che sbaglia nel primo tempo, da attaccante di razza il movimento che lo libera per il gol che chiude il match. (dal 19′ s.t. Esposito 6: grande impatto dal punto di vista della gestione. Lavora tantissimo per i compagni, presenza mai banale)

Orlando 7: terzo gol stagionale e altra prova di personalità straripante per il classe 2001. Freddissimo quando sblocca la sfida, nella ripresa sfiora la doppietta. (dal 37′ s.t. Strumbo sv)

BIANCAVILLA Genovese 6; Asero 5,5, Bonaccorsi 5, Scoppetta 5, Maimone 6,5; Marcellino 5 (dal 14′ s.t. Leotta 5,5), Ancione 5,5 (dal 23′ s.t. Maiorano 5), Viglianisi 5,5; Lucarelli 6, Rabbeni 5,5 (dal 23′ s.t. Mino 5,5), Graziano 5,5. All. Mascara 5,5

*foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale dell’Acr Messina

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