Messina-Casertana, ultimo tango al San Filippo

Pubblicato il 30 Aprile 2016 in Tattica

Triplice fischio del signor Martinelli, il gol di Balistreri ha sancito la retrocessione in Serie D del Messina per mano dei grandi rivali della Reggina in un drammatico playout. Era il 30 maggio del 2015 quando il prato del San Filippo era il palcoscenico di una delle pagine più tristi della storia calcistica del Messina. Una tifoseria prima impietrita poi inferocita per una retrocessione infamante sul piano sportivo e vergognosa su quello gestionale. L’estate ed il passaggio di proprietà, le mille difficoltà e finalmente il campo con i risultati. Da un Di Napoli all’altro, tra chiacchiere e tante gioie senza dimenticare delusioni che ancora bruciano. Storia lunga quasi un anno, il San Filippo sarà teatro dell’ultima casalinga del Messina contro la Casertana. Una partita inutile dal punto di vista della classifica per i giallorossi, quasi un miracolo se si pensa a quel 30 maggio. In Sicilia arriva una Casertana in piena lotta playoff, tra la possibilità di attaccare il secondo posto ma con la necessità di non perdere per non farsi soffiare il quarto dall’ambizioso Cosenza. Questo uno dei punti fondamentali, se è vero che il Messina gioca con le motivazioni ridotte al minimo è vero anche che la Casertana al San Filippo non può assolutamente perdere. Mister Romaniello non scenderà in Sicilia per rischiare, l’infortunio di Mangiacasale (frattura ad una caviglia dopo una brutta entrata di Cortellini della Fidelis Andria) costringe ad una vigilia insonne per il tecnico campano. L’esterno destro fino allo scorso anno era una delle punte esterne più interessanti del torneo. Con Romaniello la trasformazione in laterale completo nel flessibile 3-5-2 che tanto bene ha fatto in questa stagione. Pochi numeri e tanto movimento per i campani, perché se Mangiacasale non è un esterno puro, Mancosu non è una mezzala classica, tanto che il suo ruolo è più simile a quello di un trequartista. Analisi della difesa e dell’attacco della macchina quasi perfetta di Nicola Romaniello.

APPLICAZIONE – Partiamo dalla fase difensiva dei campani, siamo nel match di settimana scorsa vinto dalla Casertana sulla Fidelis Andria con un gol di Negro ad inizio partita. Nel nostro frame siamo in una fase di possesso palla dell’Andria e vediamo come la Casertana si difenda con il massimo dell’applicazione. In giallo la linea difensiva composta da cinque uomini, si abbassano infatti i due esterni di centrocampo andando a comporre un muro solido con il terzetto arretrato. Mangiacasale e Pezzella hanno gamba e intelligenza tattica, l’assenza del primo peserà tantissimo nelle scelte di Romaniello. Il tecnico campano dovrebbe scegliere Finizio al suo posto, giocatore meno offensivo ma più adatto per tamponare la fascia sinistra del Messina con De Vito e Cocuzza armi offensive importanti. Torniamo alla nostra immagine: in azzurro abbiamo segnato la coppia di interni di centrocampo, Matute e Capodaglio nell’occasione, in pressing sul portatore con Mancosu (cerchio rosso) che rincorre per allinearsi ai compagni. Come per Mangiacasale, anche Mancosu ha sposato le idee tattiche di Romaniello sacrificandosi nella doppia fase di gioco. Un po’ intermedio e un po’ trequartista alle spalle delle punte. La cosa più importante e non rimanere mai fermi a guardare.

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TAGLI E MOVIMENTO – Dalla difesa all’attacco, e prendiamo in analisi lo sviluppo che porta alla rete di Negro contro la Fidelis. A portare palla c’è proprio Mancosu, giocatore totale del centrocampo di Romaniello, attorno a lui sono tutti in movimento. In rosso c’è Mangiacasale che da destra a stretto per un taglio interno, mentre a dare ampiezza ci pensa Matute che abbiamo evidenziato in azzurro con punto di partenza e freccia ad indicarne il movimento. Con la freccia gialla la direzione del pallone che passa da Mancosu a De Angelis, imbucata per Negro (freccia bianca) e vantaggio servito. Possiamo notare come la partecipazione alla manovra sia totale: le due punte fraseggiano messe in azione dal trequartista con gli esterni ed i centrali di centrocampo pronti all’interscambio. Messo in discussione, addirittura sollevato dal suo incarico per alcune settimane, ma è mister Romaniello con le sue idee di calcio moderno la vera arma segreta della Casertana. Un playoff meritato e costruito sul suo lavoro e sull’applicazione del suo gruppo. Romaniello, Padalino e De Zerbi, i tre tecnici che hanno messo il gioco davanti ai risultati, potranno non vincere i campionati ma lo spettacolo non è mai mancato.

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CASA MESSINA – Mister Raffaele Di Napoli non recupera Pietro Baccolo dall’infortunio al flessore occorso ad Agrigento. Convocato Giorgione anche se il suo impiego rimane in dubbio, se non dovesse farcela spazio a Zanini in mediana. Sempre a centrocampo sembra favorito Giuseppe Russo sul giovane Bossa, che ha comunque convinto contro l’Akragas. In difesa torna Martinelli con De Vito nuovamente a sinistra, in attacco conferme per il trio Gustavo-Tavares-Cocuzza.

MECE

*foto evidenza ©PeppeSaya

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