Messina, rilancio o non rilancio? Tutto è possibile, davvero tutto

Pubblicato il 16 Giugno 2023 in Primo Piano

Botta, risposta e cambio di rotta. Il futuro del Messina resta su un bilico pericoloso, con scadenze stringenti e fasi di stallo. La mossa di Sciotto, la risposta di Mannino e la virata del presidente giallorosso che non esclude un rilancio, ma non in solitaria. Con la mancata iscrizione sempre sullo sfondo.

PAGAMENTI – I giorni caldissimi di giugno sono alle porte portandosi con sé i passaggi fondamentali per il futuro del club: il pagamento degli stipendi di marzo, aprile e maggio il cui rispetto va legato a doppio filo alla domanda di iscrizione – con annessa fideiussione – da presentare entro il 20 giugno. Il mancato versamento porterebbe le società al deferimento e alla successiva condanna con dei punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato. Evenienza che, però, sembrerebbe allontanarsi da quanto filtra – in maniera più che ovattata – da ambienti vicini alla proprietà. Non una grandissima sorpresa, perché nella giornata di mercoledì 15 era stato inviato l’incartamento – dopo accordo col Comune – per l’indicazione dello stadio San Filippo come struttura per le gare casalinghe. Insomma, le mosse propedeutiche all’iscrizione sembrerebbero non essere state lasciate per strada – nonostante manchi una conferma certa -, così che martedì 20 giugno il Messina possa essere regolarmente iscritto alla prossima Serie C resta possibile. Non sicuro, tutt’altro, perché che alla fine non si trovi una via che convinca Sciotto all’ennesimo impegno in prima persona non è da escludere. La possibile iscrizione potrebbe essere inquadrata nella strategia di non chiudere del tutto alle possibilità di trattative. La mancata iscrizione, infatti, avrebbe fatto crollare ogni speranza per il futuro del calcio messinese. L’iscrizione, invece, mantiene viva l’idea di un cambio di mano, ma apre anche alla concreta alternativa di uno Sciotto VII.

QUOTE DI MINORANZA – La conferenza stampa di Fabrizio Mannino è stato fallo di reazione alla provocazione – tripla – di Pietro Sciotto tra conversazioni alla mercé, interviste e comunicati stampa buoni per azzerare il patto di riservatezza. Una conferenza che ha chiarito il punto di vista dell’imprenditore torinese ma che non ha concesso nessun passo avanti nelle trattative. Apertura da parte di Mannino, porta socchiusa da parte di Sciotto come lo stesso presidente conferma nell’intervista odierna rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Opzioni, ma non l’unica con il tavolo delle possibilità che si apre di fronte a un presidente pronto a vagliare alternative varie. Come – per correttezza è giusto ammettere – ha sempre fatto in queste lunghe settimane. Che Sciotto pensasse anche a un suo rilancio non è mai stato escluso. Mannino è rimasto a Messina, ma da quell’orecchio il numero uno giallorosso sembra sentirci molto poco. Anche se definire “chiusa per sempre” questa opzione non pare ancora possibile. A fronte di questo impasse è arrivato il nuovo corteggiamento di Manuele Ilari. Un mazzo di fiori per ripresentarsi alla corte di un presidente pronto ad ascoltare. La modalità potrebbe essere la stessa già presentata nella prima offerta dell’imprenditore romano che, quindi, potrebbe entrare in quota di minoranza come accaduto negli scorsi anni al gruppo di imprenditori salernitani. Con modalità anche simili dato che i rumors legati all’interessamento di Ilari portavano anche a un management già formato e pronto a diventare operativo. Opzione e nulla più al momento, perché – come detto – il momento suggerisce immane prudenza. Un essere guardinghi che non esclude nessuna possibilità sul futuro prossimo del Messina: dal rilancio di Sciotto, alla cessione – anche di quote di minoranza – fino alla mancata iscrizione come annunciato nell’ultimo comunicato emesso dalla società nella giornata di giovedì.

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