Messina, tra sosta e mercato

Pubblicato il 12 Gennaio 2022 in Primo Piano

Mercato mirato, mercato misurato. Forse troppo. Il primo colpo in entrata del Messina porta il nome di un giovanissimo difensore, segnale che Sciotto e dirigenza si muovano per piccoli passi e non spinti dalla voglia di rivoluzionare tutto. Basterà per la salvezza?

MINUTAGGIO – Settimane di rinvio e incertezza. Niente campo per la Serie C, con l’appuntamento che resta fissato per il 23 gennaio, ma conteranno contagi e volontà di Ghirelli e Lega Pro. Non resta che attendere, con la certezza che il tempo per recuperare le giornate perdute ci sia. La fine del torneo, infatti, resta fissata (playoff e playout esclusi) per il 24 aprile. Ampi margini per prendersi tempo, anche se in Lega resta viva la volontà di recuperare sempre e slittare mai. Altra voce su cui si potrà solo attendere. Gennaio, così, diventa un assolo per appassionati di calciomercato. Un’oasi nel deserto per squadre a caccia di ripresa. Per il Messina il mese decisivo, perché la prima parte di stagione ha regalato una squadra in piena zona playout e per larghi tratti incapace di reagire alle difficoltà. I mesi buttati nel cestino dell’umido grazie (o per colpa) della gestione Capuano hanno trovato una minima reazione nei 4 punti arrivati con Raciti. La conferma del tecnico catanese è arrivata quasi per inerzia, legata a doppio filo a un’altra conferma: quella di Pietro Lo Monaco. “Per amore del Messina” come si leggeva nella nota del club, “per soprassedere” da quanto si evince da un’intervista dello stesso consulente giallorosso. Stranezze comunicative, figlie della volontà di non cedere mai il passo a gerarchie. Calciomercato, quindi, che resta nelle mani e nelle idee di Lo Monaco e Argurio. I cordoni della borsa sciottiana non verranno allargati a dismisura, anche perché le manifestazioni di interesse per il club potrebbero trasformarsi in offerte. Difficilissimo, ma la voglia di investire cifre spropositate sul mercato non esiste e viene, comunque, condizionata. Minutaggio parola d’ordine, così Antony Angileri – difensore classe 2001 – diventa il primo colpo in casa giallorossa. Scuola Sampdoria, in anni di giovanili in cui mostra un grande talento. Nel mondo dei grandi, però, l’impatto è complicato: prima parte di stagione a Piacenza senza minuti in campionato e con 55′ in Coppa Italia nella vittoria ai rigori contro il Modena. Positività al Covid e condizione rallentata a incidere sul processo di crescita di Angileri, ma resta evidente come il Messina abbia deciso di puntare su un talento con tutto da dimostrare.

OVER IN ATTACCO – Altro giro, altro nome. Quello Christian Celesia: difensore anche lui, classe 2002 e in prestito all’Alessandria dal Torino. In Serie B le presenze sono state 3, ma i minuti totali sono solo 82 (meno di una partita intera). Mancino, buono anche per ricoprire il ruolo di laterale (stesso discorso che vale per Angileri a destra). Il suo ingaggio è più complicato visto l’interesse di altri club di C, ma la richiesta del Messina smaschera il tipo di strategia. Angileri e Celesia sarebbero perfetti componenti della difesa a 3 vista fin qui, con in mezzo un calciatore più esperto come Carillo. Soluzione magari non fissa, ma in un percorso in cui il minutaggio diventa “obbligatorio” è giusto dare al tecnico più opzioni possibili. Angileri che si somma a Fantoni, con Celesia – o chi per lui – si avrebbe il numero perfetto. In uscita i nomi non cambiano, anche se i giorni passano senza ufficialità: Sarzi Puttini dovrebbe rientrare all’Ascoli per trovare un nuovo prestito, forse sempre nel Girone C. Rescissione per Vukusic e fuori lista per Morelli, fortemente segnato dalla positività al Covid. Per il resto potrebbe non cambiare nulla, con Lewandowski pronto a giocarsi la maglia con Fusco pur nella consapevolezza che il “rivale” abbia il vantaggio di rientrare nel gruppo utile per il minutaggio. Zero offerte per gli altri, così alla corte di Raciti potrebbero restare quasi tutti (per Celic e Mikulic, al momento, mancano offerte reali). Il vero colpo, allora, dovrà arrivare in attacco: un profilo over che, soprattutto, possa legarsi allo stile di gioco di Adorante. La convivenza tra il numero 9 e Vukusic non ha funzionato, così la svolta potrà arrivare solo andando a scovare un calciatore dalle caratteristiche più vicine a quelle di una seconda punta, ma col vizio del gol. Nomi? Nessuno, perché questa sembra la tipica operazione da fine mercato. La sosta allungata ha dato una mano al Messina, ma concedere a Raciti i nuovi il prima possibile sarebbe stato un giusto passaggio. Diversamente, per esempio, da quanto fatto in estate. In più, resta evidente come la rosa necessitasse di una bella scossa di esperienza in tutti i reparti. Le difficoltà restano legate all’esigenza di incastrare entrate e uscite, ma coi soli giovani il cammino resterà arduo.

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Saya

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