Reggina-Messina, il canto delle sirene

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Pubblicato il 5 Settembre 2016 in Primo Piano

Revival anni ’70 in un derby mutilato dall’assenza dei tifosi ospiti: agonismo esasperato, marcature strette, errori individuali, pressione ambientale, schermaglie dialettiche; elenco lungo per una gara povera di veri contenuti tecnico-tattici, a sfidasi due compagini imperfette, esaltate o annichilite unicamente da un’estenuante battaglia di nervi che nulla regala allo spettacolo. Lo sfavillante debutto con il Siracusa aveva fatto sognare in molti, facile cadere nella trappola di un derby scontato: deconcentrato, lento e inconcludente, il Messina di Sasà Marra (voto 5,5) appare troppo rilassato quando è il momento di partire lancia in resta alla ricerca del colpo vincente. Con la pessima prova dei due terzini e un attacco troppo sfilacciato, le correnti divengono improvvisamente gorghi, il canto delle sirene spia di un inevitabile naufragio.

Russo 5: i dettami del calcio moderno impongono al portiere una diversa interpretazione del proprio ruolo. Trasforma ogni rinvio in una ripartenza della Reggina, tutti i palloni vaganti in un brivido per i difensori: nessun errore grave a pesare sul risultato, ma una costante sensazione di allerta pervade la sua partita nel solco della deludente prestazione offerta al debutto.

Mileto 5: regala a Porcino un pomeriggio da sogno. Inconsistente in difesa, non si fa mai trovare pronto neanche nelle rare proiezioni oltre la linea di centrocampo.

Rea sv: il tempo della foto di gruppo e di uno sguardo di intesa ai compagni, poi un infortunio alla spalla lo costringe ad abbandonare il campo. (dal 6’ p.t. Maccarrone 5,5: l’eleganza abita altrove. Il suo duello con Coralli termina in una sostanziale parità, unica nota lieta di una prestazione costellata da diversi errori di imprecisione)

De VitoDe Vito 6: si carica la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà. L’ultimo ad alzare bandiera bianca.

Marseglia 5: un suo scellerato fallo di mano regala alla Reggina il rigore che chiude la contesa. Prima dell’errore più grave, un debutto in giallorosso caratterizzato da troppe amnesie.

Capua 5,5: si limita al compitino per lunghi tratti del match.

Musacci 5,5: tra i migliori nel primo tempo per geometrie e ordine tattico, si spegne inesorabilmente alla distanza.

Foresta 6: vale il discorso fatto per De Vito. Efficace negli inserimenti, non si perde d’animo nei momenti in cui la frustrazione prende il sopravvento sulla ragione. (dal 42’ st Akrapovic sv)

Madonia 5: spreca un’occasione d’oro per scardinare il derby già nel primo tempo. Per il resto, un fantasma. (dal 18’ s.t. Ferri 5: impalpabile)

Pozzebon 5: insegue ossessioni personali in novanta minuti di anarchia tattica. Gianola e Kosnic lo controllano a dovere, le rare occasioni che vedono protagonista l’ex Lucchese si concludono mestamente in un nulla di fatto.

Milinkovic 4,5: il migliore del Messina fino all’assurda testata che gli costa l’espulsione diretta.

REGGINA Sala 6,5; Cane 6, Gianola 6, Kosnic 6, Possenti 5,5 (dal 40’ s.t. Romanò sv); Bangu 6,5 (dal 32’ s.t. Knudsen 6), Botta 6, De Francesco 6,5; Oggiano 6,5, Coralli 6, Porcino 7 (dal 41’ s.t. Lancia sv). All. Zeman 6,5.

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