Turris-Messina: non con la forza, ma con la perseveranza

Pubblicato il 24 Marzo 2023 in Primo Piano

Una stagione in una partita. Esagerato? Sì, perché il cammino del Messina consente di non trovarsi di fronte a un crocevia da ultima spiaggia. Dalla sfida con la Turris, però, passa una fetta enorme di salvezza. Un risultato che si può quasi toccare e che dipenderà dalla gestione delle emozioni.

FORZA MENTALE – La vittoria sul campo del Potenza ha cambiato classifica, rapporti di forza e condizione mentale delle squadre in lotta per evitare i playout. Giallorossi di rincorsa, spinti dall’entusiasmo ritrovato grazie alla gestione Raciti e capaci di non farsi schiacciare da qualche risultato meno esaltante. Continuità è stata la parola d’ordine, soprattutto lontano dal San Filippo dove il cambio di registro è stato radicale. Da squadra incapace anche solo di segnare a formazione dal percorso quasi netto. Non una squadra da trasferta, ma la crescita dell’autostima e della consapevolezza hanno portato i giallorossi a non vedere diversità tra impegni interni ed esterni. La vera differenza l’ha fatta il calendario che ha messo sul cammino del Messina una sfilza di scontri diretti fuori casa. Quelle partite che non puoi sbagliare e che non possono prevedere passi falsi. Fisiologico, allora, che qualche rallentamento sia arrivato dopo aver scollinato match da “dentro o fuori”. A ogni inciampo è seguito un forte rialzo, segno che questo gruppo non sia incline a farsi complicare la vita dalle difficoltà. La vittoria in casa del Potenza rappresenta il passo in avanti necessario, perfetta continuazione del successo ottenuto sul Pescara. Doppia vittoria per non far pesare troppo il pari di Monterosi in ottica classifica, con punti guadagnati sia sui laziali – che solo due partite fa erano davanti ai giallorossi occupando la quintultima posizione – che su tutte le altre rivali. Nel girone degli scontri diretti si incastona come più brillante tra le pietre quello del Liguori. Turris finita in un vortice che non ha lasciato scampo a una rosa che non avrebbe meritato un campionato di soli parti basse della graduatorie. Quando tutto nasce sbagliato è difficilissimo uscirne con facilità, così i corallini hanno collezionato allenatori e risultati negativi. Ultimo è stato la sconfitta di domenica a Pescara che ha permesso al Messina di superare e allungare. Da inseguitore a inseguito, ma il mirino puntato contro non deve modificare l’atteggiamento della squadra di Raciti. Nessun calcolo e nessuna tabella, il Messina di questo girone di ritorno è semplicemente la squadra più forte – per valori tecnici, mentali e motivazionali – della parte destra della classifica e tra le migliori dell’intero campionato.

PROFONDITÀ E RIENTRI – Difficile capire che partita sarà. Da una parte c’è una Turris in chiara difficoltà di gioco e con lacune evidenti nelle due fasi. L’infortunio di Leonetti ha tolto estro e peso offensivo, col numero 11 unico vero calciatore in grado di mostrare prestazioni di livello con continuità. Messina che non dovrà fare l’errore di lasciare il pallino totalmente alla squadra di Fontana, non tanto per la pericolosità ma per non far crescere la percezione di dominio nell’intero ambiente. Ecco, la questione contorno peserà perché alla Turris non resta che appigliarsi al fattore campo e alla possibilità di farsi spingere dal proprio pubblico per incidere sulla testa dell’avversario. Insomma, il Messina non può permettersi di far sembrare la Turris una squadra più pericolosa di quello che sia. In campo, infatti, la squadra di Raciti ha le armi per essere migliore e più capace di colpire. Le armi sono quelle classiche, con una particolare attenzione per l’attitudine di Perez di abbassare le difese avversarie e di conseguenza allungare l’intera squadra. Non ci sono particolari problemi per Raciti che, anzi, ritrova Fofana e Mallamo dopo le rispettive squalifiche. Formazione che prende vita con Fumagalli in porta, da valutare Celesia così potrebbe essere il turno di Trasciani sulla destra con Berto traslocato a sinistra. In mezzo Hélder Baldé a battagliare con Maniero più Ferrara. In mediana vicini a tornare titolari Fofana e Mallamo, anche se il lavoro senza palla di Konate lo mette in ballottaggio col 2002 scuola Parma. Squalificato Fiorani. In avanti pochi dubbi: Kragl e Ragusa esterni, Balde alle spalle di Perez. Nella Turris, come detto, non c’è Leonetti che ha terminato la sua stagione per un problema muscolare che lo terrà lontano dai campi per un paio di mesi. In porta Fasolino, davanti a lui Boccia con Miceli e Frascatore. Sulle corsie Vitiello e Contessa sono favoriti su Rizzo, mentre il cuore del campo sarà occupato da Franco e Zampa. In attacco Maniero sarà il riferimento centrale con Giannone e Guida a supporto.

TURRIS (3-4-3) Fasolino; Boccia, Miceli, Frascatore; Vitiello, Franco, Zampa, Contessa; Giannone, Maniero, Guida. All. Fontana

MESSINA (4-2-3-1) Fumagalli; Berto, Baldé, Ferrara, Celesia; Fofana, Mallamo; Kragl, Balde, Ragusa; Perez. All. Raciti

*foto copertina: Acr Messina – sito ufficiale | ph. Francesco Saya

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