La settimana imperfetta del Messina. Convivere con la paura del contagio, nell’attesa di conoscere l’esito di tamponi a ripetizione. Allenamenti e isolamento. Sullo sfondo, poi, c’è una partita difficilissima come quella contro l’Avellino.
LA TESTA – Parte mentale davanti a quella tecnica. Perché lavorare come hanno lavorato i giallorossi non sarà mai ideale. Non accampa scuse, però, mister Capuano nel presentare la sfida. Non lo avrà fatto, quindi, nel preparare – con i suoi ragazzi – la gara contro una squadra esperta, di qualità, ma che ha spesso palesato fragilità. Alla positività di Damian se ne è aggiunta un’altra – il nome resta tutelato dalla privacy -, forse il conto minimo da pagare in casi come questo, dato che la paura di un vero e proprio focolaio è rimasta alta per tutta la settimana. Non è mancata la possibilità di allenarsi, di studiare un avversario che Capuano sembra conoscere alla perfezione. Lo sa anche Braglia, il tecnico dell’Avellino, che nel pre-gara ha parlato senza mezze misure della consapevolezza di trovarsi di fronte a una partita senza possibilità di sorprese. “Conosco Capuano e lui conosce noi”, una frase che consiglia pazienza per chi assisterà al match. Ancora mosse e contromosse, al netto della differenza tecnica evidente e palese. Aggravata dalle assenze, tutte circostanze che esaltano un Capuano sempre a suo agio quando c’è da preparare la propria partita sulle caratteristiche – difensive e offensive – dei rivali. Una classifica che resta complicata – quella del Messina -, di quelle che chiede punti a ogni uscita. Latina e Fidelis Andria le prossime tappe fondamentali, ma contro l’Avellino i giallorossi non hanno possibilità di cedere il passo a cuor leggero.
IL REBUS – Fuori dalla lista dei convocati Morelli, Matese, Damian, Baldé e Fazzi, recuperati Adorante e Vukusic, oltre a Sarzi Puttini che a Catanzaro ha scontato il suo turno di squalifica. Formazione che prende forma per incastri quasi ovvi: pochi dubbi in difesa, allora, con Carillo che dovrebbe essere accompagnato ancora da Celic e Mikulic. Livello di certezza che potrebbe riguardare anche l’attacco, dove Adorante e Vukusic non sembrano avere alternative al momento. Il rebus, allora, è tutto in mediana: Fofana e Simonetti prenotano due posti, il terzo nel pacchetto centrale vede Catania favorito su Konate e Marginean. Il rumeno, per caratteristiche, sarebbe il sostituto ideale di Damian, ma i pochi minuti strappati fin qui sembrano indirizzarlo, nuovamente, verso la panchina. Poi, gli esterni: possibile trasloco di Sarzi Puttini a destra con la conferma di Gonçalves a sinistra – da non escludere il viceversa -, con Rondinella che si candida come prima alternativa a questa opzione. Dall’altra parte ci sarà un Avellino in cerca della via della guarigione definitiva: un inizio di stagione deludente, col quasi esonero di Braglia – salvato dalla volontà della squadra -, poi la lenta risalita e un ultimo periodo fatto di buonissime prestazioni. La virata sul 4-2-3-1 che apre ad alcuni ballottaggi in mediana, anche se Aloi pare comunque avanti rispetto a Matera. In attacco Maniero dovrebbe essere preferito a Plescia nel ruolo di centravanti. Nomi e ambizioni che si intrecciano al momento complicato vissuto in casa Messina. Difficoltà evidenti, ma soluzioni concrete per un Capuano che non tradisce alcun timore reverenziale o voglia di recriminazioni preventive.
MESSINA (3-5-2) Lewandowski; Celic, Carillo, Mikulic; Sarzi Puttini, Simonetti, Fofana, Catania, Gonçalves; Adorante, Vukusic. All. Capuano
AVELLINO (4-2-3-1) Forte; Ciancio, Sbraga, Bove, Tito; Aloi, D’Angelo; Micovschi, Kanoute, Di Gaudio; Maniero. All. Braglia
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Saya
