Messina-Fidelis Andria, all or nothing

Pubblicato il 28 Novembre 2021 in Primo Piano

Tutto o niente, dentro o fuori. Lo scontro diretto tra Messina e Fidelis Andria rappresenta uno dei passaggi fondamentali della stagione dei giallorossi: reagire alla tre sconfitte consecutive o arrendersi al gorgo negativo che sembra aver attratto la squadra di Capuano.

NON SBAGLIARE – Troppo presto? Non è mai troppo presto, perché i punti pesano allo stesso modo all’inizio, nel mezzo e alla fine. Il resto è puro esercizio retorico. Pensiamo ai 2 persi a Pagani, fin qui quelli più amari e da recriminare senza sosta. Vale dopo 15 turni, probabilmente varrà dopo 30, dimostrando come i punti lasciati sul campo pesano indipendentemente dal momento della stagione. Nessuna lista, restano ben vividi nella memoria. Come la brutta sconfitta di Latina, quasi peggiore del tentativo di farla passare come l’ennesima giornata del “averci provato”. No, perché le reazioni d’impeto non rappresentano gioco e idee. Le tre cadute consecutive di Capuano non sembrano – per adesso – mettere in discussione il secondo allenatore giallorosso della stagione, ma la gara contro l’Andria non potrà essere digerita a prescindere dal risultato. Vincere e basta. Imperativo categorico, perché se non sono queste le partite da vincere, allora, quali potranno essere? Latina non andava sprecata, un peccato che si prova ad addossare all’esperienza. Altro esercizio retorico, luogo comune di un calcio che non guarda – quasi mai – alla qualità come prima vera necessità di ogni squadra. Al San Filippo arriva una Fidelis Andria dal destino simile per modalità e punti: un cambio in panchina da Panarelli a Ginestra, solo 12 punti e l’amarezza di aver raccolto meno di quanto atteso o sperato. Storia complicata quella dei pugliesi, ripescati in C solo il 9 agosto e costretti a ristrutturare la rosa per adattarla al professionismo. Esperienza, anche tanta vista un’eta media che supera i 26 anni, ma – come provavamo a dire prima – non basta. Di Piazza il colpo di mercato, poi rallentato da un problema cardiaco che ne ha posticipato l’ingresso in squadra. Ginestra, ora, si affida a lui e altri pratici della categoria come Bubas o Casoli. Avversario da temere, quindi, cosa che questo Messina – con sole 2 reti nelle ultime 6 partite – non può evitare di fare.

CHI C’È E CHI NON C’È – Sono le assenze il vero tema sul banco del Messina: fuori Morelli – reduce dal Covid e ancora debilitato -, operazione al menisco per Sarzi Puttini (out minimo 3 settimane), stiramento al polpaccio per Gonçalves, poi Carillo e Fofana squalificati dopo il giallo beccato a Latina. Non tanto un problema numerico, quindi, ma di reparto viste le quattro assenze in difesa tra corsie laterali e centro. Tre, invece, i rientri rispetto alla trasferta laziale con Russo, Marginean e, soprattutto, Baldé che tornano a disposizione. Nessuno di loro, però, dovrebbe partire dall’inizio. Adattare o cambiare? Questo il dilemma per Capuano. Chiedere a qualche calciatore di modificare le proprie abitudini per restare col 3-5-2 o passare a una difesa a 4. Più probabile la prima ipotesi, dove – alla fine dei conti – potrebbe essere il solo Distefano a doversi sacrificare. Difesa con Celic spostato al centro, ai suoi lati Fazzi e Mikulic. Sulla corsia sinistra, allora, dovrebbe toccare a Distefano con Rondinella a destra. In regia torna Damian, con lui Simonetti e Konate – che parte in vantaggio rispetto a Marginean e Catania -, in avanti viaggiano verso la conferma Adorante e Vukusic. Problemi evidenti di rosa corta, quindi, con la possibilità di modificare in corsa che resta limitata. Assenze anche nell’Andria, dove non ci saranno gli ex Benvenga e Sabatino, fuori anche Zampano e Bordin. Non dovrebbe modificare il suo 3-5-2 Ginestra che, anzi, cerca continuità dopo il successo in Coppa Italia contro il Piacenza che ha portato i pugliesi, addirittura, nella semifinale della competizione dove sfideranno il Südtirol. Non inganni lo 0-3 subito dal Bari nell’ultimo turno di campionato poi, perché la capolista non pare alla portata di molte in zona bassa. Molto più significativa, invece, la vittoria sul campo della Paganese di due settimane fa, segno di evidente vivacità della squadra di Ginestra. Nessuna barricata, forse, ma neanche assalto all’arma bianca per Casoli e compagni. Il Messina ne è consapevole, conscio di non potersi sempre adattare e costretto ad attaccare. Mostrare identità offensiva e idee, con il peso e la lucidità di non poter accettare un risultato diverso dalla vittoria.

MESSINA (3-5-2) Lewandowski; Fazzi, Celic, Mikulic; Rondinella, Konate, Damian, Simonetti, Distefano; Adorante, Vukusic. All. Capuano

FIDELIS ANDRIA (3-5-2) Dini; Lacassia, Alcibiade, Venturini; Casoli, Di Noia, Bonavolontà, Gaeta, Nunzella; Bubas, Di Piazza. All. Ginestra

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale

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