Messina, mal di trasferta superato: pareggio in 10 a Caserta

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Pubblicato il 12 Marzo 2017 in Primo Piano

Non è la svolta, ma di certo il segnale è di quelli importanti. Il Messina torna a racimolare punti lontano dal San Filippo dopo aver collezionato disfatte in serie. Secondo risultato utile consecutivo, dopo la vittoria con il Monopoli della scorsa settimana. A Caserta il Messina esce indenne, nonostante giochi l’ultimo quarto d’ora di gara in dieci uomini (6 i minuti di recupero concessi dall’arbitro). Con rigore tattico, ma soprattutto senza alcuna voglia di arroccarsi davanti a Berardi quando rimane con un uomo in meno. Lucarelli ottiene la reazione sperata, la rimozione di quel blocco che per troppo tempo si è rivelato deleterio per le uscite esterne del Messina.

DIESEL MESSINA – Il tecnico si affida allo scacchiere provato in settimana, preferendo ancora una volta Maccarrone a Bruno. Il centrale catanese viene piazzato al fianco di Rea, con gli esterni Grifoni e De Vito a completare il reparto. Come annunciato alla vigilia dal tecnico,  da Silva ha la meglio su Foresta, schierato a centrocampo nello slot di interno destro, con Musacci “play” e Sanseverino mezzala sinistra. Mancini agisce da trequartista alle spalle di Milinkovic e Anastasi. 4-3-1-2, quindi, stesso abito tattico su cui punta Tedesco, che arretra Carriero sulla linea dei centrocampisti (ci si aspettava di vederlo agire da vertice alto del rombo) e schiera Cisotti in versione trequartista alle spalle di Corado e Ciotola, preferito all’ex giallorosso Orlando. Sono i padroni di casa a gestire maggiormente il pallone nella primissima fase del match, giocata da subito a buoni ritmi e scandita dai discreti fraseggi sulla trequarti messi in vetrina dalla banda di Tedesco. I giallorossi si difendono con ordine, ma non riescono a far circolare il pallone con fluidità. L’occasione capita a Ciotola, servito sul velluto da Rajcic: Berardi è super, e respinge la botta ravvicinata del 26 campano. Folata che non trova continuità, quella dei rossoblu, che pian piano si vedono rosicchiare metri di campo dal Messina. Gli ospiti crescono con lo scorrere del cronometro. Con ordine ed equilibrio, in linea con le indicazioni di Lucarelli, che aveva preannunciato un atteggiamento propositivo ma accorto. Migliora la circolazione del pallone e contestualmente le linee di passaggio si fanno più nitide. Giocoforza arriva il primo squillo, un’occasionissima per da Silva, che stacca da pochi passi senza fortuna, raccogliendo un pallone scodellato in area da Milinkovic. Il brasiliano si dispera: mani ai capelli. Il pallino, in questa fase, è in mano ai giallorossi, che si avvicinano alla porta di Ginestra ancora una volta, con il destro di Mancini. Fase positiva, con il Messina che guadagna 4 corner nel giro di un quarto d’ora: segnale chiaro di crescita, perlomeno sul piano del livello di presenza nella metà campo avversaria. L’ultimo sussulto arriva al tramonto del primo tempo, con lo stacco ravvicinato di Carriero, agilmente bloccato da Berardi.

“ROSSO” SENZA CONSEGUENZE – Al rientro dagli spogliatoi non c’è alcuna flessione del ritmo gara. Le due squadre si fronteggiano a viso aperto, un flusso di gioco che trova il primo sfogo nella conclusione infruttuosa di Corado. Poco dopo Lucarelli si gioca la prima carta: Foresta rileva Mancini (ammonito), al cui posto – alle spalle delle due punte – viene avanzato da Silva. La mossa non produce scossoni nel reparto avanzato, perché se la Casertana non punge, il Messina pensa soprattutto a non prenderle. Ecco, quindi, la carta-jolly: dentro Madonia, che rileva Sanseverino: un attaccante per un centrocampista, segnale inequivocabile. L’ex Akragas ci prova subito dalla distanza. A complicare la vita ai giallorossi, però, ci pensa capitan Musacci, che rimedia il secondo giallo a 10′ dai titoli di coda, costringendo Lucarelli al cambio Anastasi-Capua. Eppure l’occasione successiva è ancora di marca messinese, con la torsione di Maccarrone che colpisce il pallone di testa, spedendolo non di molto sopra la traversa. I giallorossi non subiscono più di tanto gli effetti collaterali del “rosso” a Musacci, e continuano a giocare a testa alta, evitando di fare le barricate. L’arbitro concede un recupero record: 6 minuti. Giusto il tempo per estrarre il secondo giallo, stavolta indirizzato a Lorenzinim che anticipa di un minuto l’uscita dal terreno di gioco. Poi arriva un triplice fischio che non scontenta nessuno.

CASERTANA  0

MESSINA        0

CASERTANA (4-3-1-2) Ginestra; Finizio, D’Alterio (dal 33′ s.t. Diallo), Lorenzini, Ramos; Carriero (dal 20′ s.t. Giorno), Rajcic, De Marco; Cisotti; Corado, Ciotola (dal 20′ s.t. Colli). (Fontanelli, Simone, Magnino, Petricciuolo, De Filippo, Moretta, Taurino, Orlando). All. Tedesco.

MESSINA (4-3-1-2) Berardi; Grifoni, Maccarrone, Rea, De Vito; da Silva, Musacci, Sanseverino (dal 27′ s.t. Madonia); Mancini (dal 15′ s.t. Foresta); Milinkovic, Anastasi (dal 35′ s.t. Capua). (Russo, Benfatta, Saitta, Bruno, Palumbo, Ferri, Ciccone, Akrapovic). All. Lucarelli.

ARBITRO Tursi di Valdarno.

NOTE Espulsi Musacci al 34′ s.t. e Lorenzini al 49′ s.t. Ammoniti Mancini, Musacci. Corner 4-6. Recupero 1′ e 6′.

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