Messina-Roccella: onore ai giovani, fischi per gli altri

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Pubblicato il 21 Ottobre 2019 in Primo Piano

Non capita molto spesso di assistere a scene del genere. Vedere cioè sfilare verso gli spogliatoi, sotto una pioggia di fischi, una squadra che ha appena ottenuto una vittoria.

LA LEZIONE DEI GIOVANI – Risicata, a dir poco. E non tanto per l’ 1-0 finale, quanto per l’involuzione tecnico-tattica palesata in novanta minuti deprimenti anche sotto il profilo caratteriale. Assistere alle costanti ripartenze del Roccella, non certo la squadra del secolo, con un Messina puntualmente sulle gambe, i reparti scollati, i centrocampisti che non provano nemmeno ad inseguire l’avversario, è a dir poco frustrante. Bastava focalizzarsi di tanto in tanto sul tecnico Rando (voto 5,5): mimica e postura raccontavano bene il suo stato d’animo. Il rovescio della medaglia, cioè la fase di gioco con i giallorossi in possesso, non è meno sconcertante del resto: gli unici tentativi, per larghi tratti di gara, sono arrivati da due cross, di cui uno su piazzato, per Esposito. Poi il nulla: non c’è mai stata l’ombra di un impianto di gioco razionale, ma soprattutto propositivo. Mai il Messina di Rando si era espresso in questi termini. Ma il calcio non è una scienza esatta, così il Roccella viene punito per la sua assurda inconsistenza sotto porta. Ci pensa un ragazzo di 17 anni (domani saranno 18, auguri!): Francesco Pio Orlando. Che in questa ed in altre occasioni ha mostrato capacità tecniche e carismatiche indiscutibili. Questa è la sua vittoria. Sua e di un altro under, il portiere Avella: migliore in campo indiscusso. Ecco, torniamo ai fischi: non era chiaramente possibile, ma questi due ragazzi avrebbero meritato un trattamento a parte. Applausi scroscianti. Per quanto fatto in campo e per la lezione impartita ai vecchi del branco: quando smetti di correre, sbracciarti e crederci, è bene fare spazio a chi, pur avendo tutta la vita davanti, sa ancora dare alla maglia del Messina il peso e l’onore che merita.

Avella 8: il migliore degli attori in scena. È impeccabile in ogni situazione. Il Salvatore del Messina.

De Meio 4,5: vive un tempo in apnea e poi viene sostituito. Costantemente in bambola davanti alle folate ospiti. (dal 4’ s.t. Giordano 5: va in campo per sistemare un po’ le cose, finisce per emulare il terzino destro titolare)

Bruno 5,5: forse il meno peggio, là dietro. Ma una difesa completamente in bambola merita un condottiero che sappia sistemare le cose in corsa. Da una sua discesa sulla destra nasce il gol partita.

Ungaro 5: spesso in ritardo nella scelta dei tempi d’intervento. Leveque è per lui una spina nel fianco.

Marfella 5,5: Sfortunato. Si ferma dopo una ventina di minuti giocati a buoni ritmi. (dal 26’ p.t. Barbera 5: bocciato in entrambe le fasi di gioco. Si salva solo il cross sul finale del 1°t per Esposito)

Saverino 5,5: il ritorno nello scacchiere titolare non lascia buoni ricordi. Ad ogni modo, in termini di impegno profuso risulta il migliore in un centrocampo paralizzato.

Sampietro 4,5: condizioni fisiche precarie. Fa una fatica immane quando serve inseguire gli avversari e non accende mai il faro del gioco. (dal 1’ s.t. Capilli 5,5: nulla di trascendentale, ma fa sentire la sua presenza in campo con alcune buone chiusure)

Ott Vale 5: ha l’unico merito di procurare il penalty poi fallito da Crucitti. Prova sempre a metterci la gamba (e salva i suoi in una situazione di 5 contro 2), ma in generale appare svogliato.

Crucitti 5: attorno al fantasista giallorosso Galati costruisce una sorta di gabbia che gli tarpa le ali. Il 10 non gioca ai suoi livelli e si divora il penalty: errore che poteva costare molto caro.

Esposito 5: ci prova due volte di testa nelle uniche occasioni in cui riceve palloni giocabili. Per il resto recita da assente ingiustificato. (dal 42’ s.t. Fragapane sv)

Siclari 4,5: non lascia traccia di sé, se non per qualche tentativo (un tiro al volo nella ripresa). (dal 23’ s.t. Orlando 7: entra e subito mette cattivi pensieri a Scuffia. Poi lo trafigge e tanti saluti. Un motivo in più per festeggiare, domani, i suoi 18 anni).

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