Palermo-Messina, un nuovo percorso

Pubblicato il 2 Febbraio 2022 in Primo Piano

Un Messina tutto nuovo. Forte impatto del mercato sulla squadra di Raciti, ora al tecnico giallorosso il compito di cambiare passo. Il calendario, però, non aiuta. Primo ostacolo alto: il derby a Palermo.

CAMBIARE MENTALITÀ – Buonissimo il lavoro del ds Pitino, pochi giorni e tante idee per ridisegnare un gruppo che l’obiettivo salvezza diretta non può abbandonarlo. Il pari con Picerno resta una brutta botta per la classifica, anche perché i prossimi impegni rappresentano una salita sempre più ripida. Chi è causa del suo mal… e, allora, al Messina il dovere di sparigliare e dare una sterzata all’inerzia di un percorso fatto di troppe occasioni mancate. Mercato che ha alzato il livello di esperienza e cattiveria agonistica, calciatori dalla fortissima personalità che potranno prendere per mano qualche giovane di talento, ma spesso inespresso. Statella, Camilleri e Piovaccari su tutti, di Peppe Rizzo abbiamo già detto. Per lui, poi, parla l’esordio contro i lucani domenica: niente fuochi d’artificio, ma sostanza e qualità. La trasferta di Palermo è il primo banco di prova, anche se la sfida alla squadra di Baldini arriva troppo presto perché i nuovi possano incidere al 100%. Calendario fittissimo, dopo Palermo non ci sarà nemmeno il tempo dell’analisi, perché sarà già Bari-Messina. Così via, più o meno per tutto il mese di febbraio. Il cambio di passo, allora, è necessario è vitale. Troppo spesso il Messina si è cullato sui risultati delle altre per mantenere il bicchiere mezzo pieno, ma iniziare a fare punti pesanti deve diventare il mantra. Al Barbera ci sarà un Palermo sferzato dall’arrivo di Silvio Baldini, ma rimasto squadra dal rendimento incostante. La vittoria contro il Monterosi, però, è stata l’ennesima riprova di come i rosanero – soprattutto in casa – sappiano uscire alla distanza. Squadra offensiva, di qualità e che – alla fine – il gol sa come trovarlo. Gli interpreti pesano, soprattutto quelli di un pacchetto offensivo – Brunori su tutti – ricco di soluzioni. Anche fragile, però, con un atteggiamento difensivo che lascia spazio al subire. Per il Messina, allora, la missione deve essere quella di pressare alto e provarci. Restare passivi sarebbe l’inizio della condanna. La difesa a 5 è stata una zavorra insopportabile, probabile che venga proposta per l’ultima volta, anche se con un assetto diverso visti gli interpreti. Il mercato, però, ha dato indicazioni tattiche diverse.

I NUOVI – Primi passaggi per Raciti lo scrollarsi di dosso l’immobilismo, entrare nelle maglie di questo gruppo e spingerlo verso un calcio a lui più vicino. Questo Messina, poi, non è mai stata squadra capace di difendersi e non subire. Meglio attaccare. Tutti convocati i nuovi arrivi, resta fuori solo l’acciaccato Burgio. Più difficile vederli tutti in campo dall’inizio: se su Rizzo la conferma è arrivata dallo stesso tecnico, per altri profili ci vorrà più tempo. Qualcuno ci sarà, a partire da uno dei colpi più importanti della sessione: Leonardo Caruso. Nel post Picerno avevamo agognato l’arrivo in porta di un under, ma con esperienza. Caruso è il profilo ideale. La questione minutaggio pesa, così lui, Angileri e Adorante rappresentano il trio da cui partire. Formazione che prende forma: Caruso in porta, Angileri con Celic e Carillo nella linea a 3. Poi, Fazzi e Gonçalves sulle corsie. Rizzo in regia con Damian e uno tra Marginean e Fofana, col secondo leggermente favorito. Davanti ci sarà Baldé con Adorante. Un 3-5-2 al quale, però, basterebbero solo due mosse per diventare altro. Angileri più a destra, Fazzi più alto ed ecco che nascerebbe un 4-3-3. Movimenti da partita in corso, quello che conterà sarà l’atteggiamento: un Messina schiacciato sarà un Messina condannato. Sarà un derby con una ragione in più, soprattutto in casa Palermo, perché la gara arriva all’indomani della scomparsa di Maurizio Zamparini. Un uomo che al calcio ha dato tantissimo, sicuramente tutto sé stesso. Istrionico, vulcanico, capace di esonerare qualsiasi allenatore per richiamarlo il giorno dopo. Presidente che, però, ha regalato al calcio siciliano la scalata fino all’Europa. E, poi, i talenti: Cavani, Dybala, Pastore, Ilicic. I campioni del mondo Barzagli, Toni, Zaccardo e Grosso. Erano anni felici per il calcio siciliano, quello delle 3 squadre in Serie A.

PALERMO (4-2-3-1) Pelagotti; Accardi, Lancini, Marconi, Giron; De Rose, Damiani; Valente, Luperini, Felici; Brunori. All. Baldini

MESSINA (3-5-2) Caruso; Angileri, Celic, Carillo; Fazzi, Fofana, Rizzo, Damian, Gonçalves; Adorante, Baldé. All. Raciti

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale

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