Un punto di vista che prova a essere diverso, non semplici voti ma il tentativo di un’analisi più approfondita sulle prestazioni dei giallorossi nell’ultima partita del Messina. Questa settimana i protagonisti sono: Dumbravanu e Firenze.

STRAPPO ALLA REGOLA – Difficile in giornate come quella di ieri trovare una nota stonata. Al Partenio di Avellino ogni singolo giocatore sceso in campo è stato un importante valore aggiunto. Proprio per questo motivo, quest’oggi le facce positive raddoppiano, nessun lato negativo da analizzare.

COSTRUZIONE – Dopo un debutto tutt’altro che entusiasmante si riscatta completamente Daniel Dumbravanu. Il classe 2001 al Partenio di Avellino sbaglia pochissimo e gioca una gara ad alto tasso di concentrazione. Soltanto una sbavatura nel corso del primo tempo macchia la sua prestazione che è comunque di altissimo livello. Del difensore moldavo colpisce soprattutto l’eccellente qualità nell’impostazione. Tantissime verticalizzazioni e appoggi corretti. Velocità della manovra giallorossa che decolla nel corso dei novanta minuti grazie anche alle sue qualità palla al piede. Un mancino da scoprire che potrà dire la sua nel corso della stagione.

PALLA IN CASSAFORTE – Nel momento di maggior pressione dell’Avellino il tecnico Giacomo Modica da uno sguardo in panchina e mette in campo Marco Firenze. Scelta non fu più saggia. L’ex Crotone offre un porto sicuro a qualsiasi compagno, gestendo ottimamente pallone e tempo. Pochissimi se non addirittura inesistenti i passaggi sbagliati. Quindici minuti da professore che stemperano il forcing degli irpini grazie alla qualità e la tecnica. Da apprezzare anche l’enorme aiuto in fase difensiva negli ultimi scampoli di partita. Messina che con questo nuovo sistema di gioco ha la possibilità di intercambiare i due di centrocampo senza perdere qualità e quantità. Nonostante le “tre F” (Frisenna, Firenze e Franco) non partano più insieme dal primo minuto rimangono comunque un importante valore aggiunto.

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