Cosa ci ha insegnato Messina-Monterosi

Pubblicato il 9 Aprile 2024 in Primo Piano

Vittoria preziosa che avvicina il Messina alla tanto attesa matematica salvezza e che consente di sognare ancora nelle ultime giornate. Ecco spunti di riflessione sulla gara del San Filippo contro il Monterosi. 

MARCO DI RABBIA – Senza dubbio una dei migliori in campo per importanza delle giocate e per grinta e cuore lasciati sul prato del San Filippo. Rosafio è tornato al gol, fortunoso si, ma fondamentale per quello che era il momento della partita oltre che quello personale attraversato da Marco. Settimane di critiche per una condizione non perfetta che sono il 70 giallorosso ha scacciato via insieme all’urlo per la rete realizzata. Poi anche un assist, ma soprattutto una certezza: Marco, Messina ti vuole anche il prossimo anno. 

SOLO GOL BELLI – Sembra quasi farlo con facilità, poi esultando si rende conto della magia che ha tirato fuori dal cappello Vincenzo Plescia. Tiro al volo che scomoda grandi campioni del passato e che testimonia una tendenza del centravanti giallorosso a timbrare gol abbastanza belli. Tutti al San Filippo, di fronte al proprio pubblico, pochi ma importanti ancora una volta. Nella stagione del Messina la mano di Plescia è più che presente. 

FIRENZE, UN NON CASO – Con il Monterosi arriva la conferma di quella che era una sensazione: Firenze non rientra nei piani del Messina, o quantomeno, di Giacomo Modica. Una seconda parte di stagione ai margini della squadra, il tecnico di Mazara del Vallo se può ne fa volentieri a meno. Nella gara di domenica non gli viene concesso neanche uno spezzone nonostante l’assenza di Emmausso e un 4-3-3 a lui più congeniale. Un peccato viste le sue qualità. Firenze non è più un caso da risolvere, è già risolto. 

BASTA POCO – Il campionato di Serie C è così e probabilmente solo l’ultima giornata chiarirà il quadro definitivo. Le ultime 5 partite dei giallorossi con 2 punti raccolti hanno gettato nello sconforto l’ambiente che ha cominciato a temere per la salvezza diretta. I tre punti conquistati con il Monterosi rimescolano le carte perchè al Messina basta poco per una salvezza matematica e si trova ad un solo punto dal decimo posto occupato dal Sorrento. C’è ancora tempo per sognare.

IL FULMINE ALLA FINE DELLA TEMPESTA – Le dichiarazioni di Modica suonano come un fulmine che arriva sul finire della tempesta. La salvezza è quasi come fatta e l’eventuale raggiungimento dei playoff rappresenta solo un di più ad una stagione che sarebbe già al di sopra delle aspettative. Modica, allora, non pazienta più e si lascia andare ad un attacco frontale. “A Messina non si può fare calcio”, frase che colpisce al cuore degli appassionati e che getta ombre su un futuro che rischia di essere ancora turbolento. 

*foto copertina profilo ufficiale ACR Messina | ph. F.Saya

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