Messina, con classe e sofferenza: Rosafio e Plescia piegano il Monterosi

Pubblicato il 7 Aprile 2024 in Primo Piano

Che sollievo. Il triplice fischio libera la gioia e dice che il Messina è tornato alla vittoria. Uno-due letale firmato da Rosafio e Plescia a fine primo tempo, poi gestione fin troppo leggera e Monterosi che accorcia con Eusepi. La squadra di Modica si divora il tris in almeno tre occasioni, ma il successo arriva.

DOPPIO COLPO – Respirare ed esultare. Due verbi che si incrociano nel finale di tempo, quando prima Rosafio e poi Plescia sbloccano una partita a tratti più che complicata. Sì, perché il Messina fino al 44′ soffre parecchio e deve anche ringraziare Fumagalli. Ci arriveremo, ma partire dalle due reti segnate diventa obbligo visto il peso delle reti giallorosse. Zunno in cattedra, perché il numero 11 si accentra, spezza in due l’avversario e innesca i compagni. Nella prima occasione lancia Rosafio in profondità, poi finta per disorientare Crescenzi e sinistro velenoso per superare Forte. Primo urlo di gioia, di quelli che sembrano poter spingere verso lo spogliatoio. Invece no, dato che c’è ancora tempo per raddoppiare: ancora Zunno a spaccare il Monterosi in due, poi Rosafio pennella verso Plescia che serve il capolavoro. Stop di petto e sinistro di prima in diagonale: sotto l’incrocio. Doppio schiaffone che inclina la partita. E prima? C’è da discutere. Per esempio, c’era un calcio di rigore per il Messina. Sì, perché la mano penzolante di Bittante che incoccia il sinistro di Dumbravanu andava punito. Verissimo, come è vero che il Messina gioca – fino alla rete del vantaggio – un primo tempo sottotono e pieno di incertezze. Monterosi che si compatta e si appoggia sul suo doppio centravanti fisico. I giallorossi pungono con Zunno su iniziativa nata dall’asse Rosafio-Salvo, ma Forte blinda la sua porta. Primo pericolo creato dalla squadra di Modica che, di contro, soffre parecchio quando Vano ed Eusepi attaccano la profondità e sfidano Manetta e Pacciardi. Il secondo, soprattutto, è in evidente difficoltà fisica e spiana più volte la strada a Vano. Ci pensa Fumagalli a mettere una pezza in uscita bassa. Non la prima, perché in precedenza era stato bravo a respingere un corner battuto strettissimo da Gori. A fine azione qualche parola di troppo proprio con Vano: giallo per entrambi e le immagini dicono che il contatto testa contro testa è privo di violenza. Ecco, questo il quadro che racconta il primo tempo fino alla rete di Rosafio. Poi, il doppio break in cui pesa, sensibilmente, l’apporto di personalità e tecnica di Marco Zunno.

TORNARE A SOFFRIRE – Il doppio vantaggio arrivato a fine primo tempo influenza e chiude il match. La reazione del Monterosi è meno che velleitaria, col Messina che cerca il tris che non trova solo per pochi centimetri quando Frisenna calcia al volo dal limite su servizio di Plescia. Partita che trova il copione classico della gestione del vantaggio: Monterosi che si appiglia alla speranza ma che finisce per calciare dalla distanza senza impensierire Fumagalli. Modica concede gli applausi a Plescia e rilancia Ragusa, confermando il 4-3-3 di inizio partita che, ora, diventa utile per la solidità che Giunta in mediana e Dumbravanu sulla corsia sinistra continuano a regalare. Equilibrio generale, ma il primo tempo va ricordato anche le difficoltà manifestate da Manetta e Pacciardi. Temi caldi per il lavoro settimanale, con l’intero sistema che ha retto anche grazie alle prove di grandissima sostanza di Frisenna e Franco. Quadro che sembra sorridere, ma forse la spina viene staccata con un quarto d’ora d’anticipo, infatti la rete del Monterosi è puntuale sveglia. Azione da corner dove il Messina resta a guardare ed Eusepi può esplodere un sinistro su cui Fumagalli è imperfetto. Occorre tornare a spingere, anzi diventa obbligatorio. Rosafio è ancora accesso, lo dimostra quando lavora un pallone che Giunta deve spingere in rete. Anzi, lo fa per due volte: sulla prima il centrocampista è impreciso, sulla seconda ci pensa Parlati a salvare sulla linea. Tensione che torna a salire, partita che da soporifera torna in bilico. Le paure del primo tempo si manifestano nuovamente, serve un altro break come quello che ha portato al doppio vantaggio. Modica cerca muscoli con Scafetta e Civilleri per gli esausti Rosafio e Giunta, fila serrate per un finale diventato rischioso. Sensazione di pericolo che deve crescere, anche per recuperare cattiveria in avanti dove il tris viene divorato ancora: imbucata di Frisenna per Zunno, il numero 11 salta tutti ma diventa lezioso nel voler dribblare anche Forte, quando calcia c’è Bittante sulla traiettoria. Finale tesissimo, col Monterosi che non difende più nulla e spera nel miracolo e il Messina che ha praterie che non sa sfruttare. Paradossale, infatti, che nel momento del teorico forcing laziale siano i giallorossi a creare pericoli in serie. Recupero, aria pesantissima, triplice fischio: sospiro di sollievo. Messina che torna alla vittoria e sale a quota 44 punti. Allontanata la zona playout, più vicina quella playoff in attesa del match del Cerignola sul campo del Picerno.

MESSINA – MONTEROSI 2-1

MARCATORI Rosafio (Me) al 44′, Plescia (Me) al 48′ p.t.; Eusepi (Mo) al 27′ s.t.

MESSINA (4-3-3) E. Fumagalli; Salvo, Manetta, Pacciardi, Dumbravanu; Frisenna, Franco, Giunta (dal 36′ s.t. Civilleri); Rosafio (dal 36′ s.t. Scafetta), Plescia (dal 24′ s.t. Ragusa), Zunno. (Piana, Di Bella, Zona, Firenze, Lia, Luciani, Signorile, Ortisi, Cavallo, J. Fumagalli). All. Modica

MONTEROSI (3-5-2) Forte; Piroli (dal 22′ s.t. Fantacci), Mbende, Crescenzi; Bittante, Frediani (dal 38′ s.t. Palazzino), Gori, Parlati, Gavioli (dal 9′ s.t. Silipo); Vano (dal 1′ s.t. Rossi), Eusepi. (Rigon, Di Renzo, Verde, Ferreri). All. Scazzola

ARBITRO Mirabella di Napoli

NOTE Spettatori 3500 circa. Ammoniti Fumagalli, Vano, Mbende, Eusepi, Manetta, Frediani e Franco. Corner 5-3. Recupero 4′ e 4′.

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