Crucitti illude, poi il solito Messina e l’Acireale firma il tris

Pubblicato il 12 Gennaio 2020 in Primo Piano

Non basta Crucitti, e non basta un Messina che dura meno di un tempo. La rete di Savanarola nel recupero della prima frazione spegne i giallorossi, nella ripresa l’Acireale domina e stende con un tris senza appello la squadra di Zeman.

LE SCELTE – Non ci sono sorprese rispetto alla probabile formazione prevista in fase di presentazione: fuori Sampietro con Lavrendi che va in regia, tornano in mediana Saverino e Cristiani. In difesa esordio per Cinquegrana con De Meio che torna a destra, in avanti chance per Manfrè. Nell’Acireale tutto confermato: c’è l’ex Ott Vale, fuori lo squalificato Rizzo con Ouattara, quindi, supportato da Arena e De Felice.

DISTRAZIONE FATALE – Intensità e voglia di aggredire l’avversario sin dalle prime battute. Un Messina subito più smaliziato – ma è solo un’illusione – rispetto alle ultime uscite, Acireale che balla quasi subito e viene sorpreso dalla grande cattiveria nei contrasti dei giallorossi. Palle perse granata e Messina che diventa una macchina offensiva continua. Dopo un paio di battute a vuoto arriva la svolta con Rossetti: la sua fuga sulla destra è stoppata fallosamente da Orlando, il rigore fischiato da Andreano di Prato scatena le proteste ma rientra nella casistica classica. Crucitti trova, finalmente, freddezza e firma il primo gol su penalty della stagione dopo il suo errore col Roccella e quello di Rossetti a Giugliano. Padroni di casa che non sanno reagire, Messina che impegna un Pitarresi reattivo con Crucitti prima e Manfrè poi. Funzionano le catene laterali dei giallorossi, col capitano e numero 10 che si prende la palma di pericolo maggiore per gli acesi. La mediana tutta nuova scelta da Karel Zeman risponde presente: l’esperienza di Lavrendi e il dinamismo di Saverino e Cristiani cambiano passo ai giallorossi, fin qui avvizziti dal grigio Sampietro. Pungono sempre i ragazzi di Zeman, favoriti da un movimento incessante che toglie riferimenti a un Acireale più confuso che altro. Tutto perfetto? No, perché i giallorossi continuano a peccare in attenzione quando ricadono in errori già visti e dimenticano Savanarola nel cuore dell’area di rigore. Grande, grandissima, giocata – per l’assistenza – di Arena, ma l’aver abbandonato il capitano acese a pochi metri dalla porta rientra nella sfera dell’inspiegabile. Beffardo fu il recupero, squadre a riposo a stati d’animo opposti.

DISFATTA – Come previsto la rete nel finale di tempo cambia le dinamiche della sfida. Acireale che diventa padrone del campo, giallorossi che devono soffrire tantissimo per arrestare la forza offensiva dei granata. Avella disinnesca un pallonetto visionario di De Felice, il palo lo salva – poco più tardi – su un destro secco di Ouattara. Vecchi vizi per il Messina che esce, pian piano, dalla sfida lasciando all’Acireale il pallino del gioco. Grosso errore lasciar giocare i ragazzi di Pagana, la rete dei granata è nell’aria e arriva per confermare il crollo – ancora una volta – più psicologico che tecnico del Messina. La firma di De Felice lancia l’Acireale e fa imprecare un Avella sorpreso dalla rasoiata dell’attaccante avversario. Quando Zeman pesca dalla panchina cambia poco: Sampietro era entrato qualche attimo prima dello svantaggio, poi tocca a Vuolo esordire sulla corsia destra al posto del sempre deludente De Meio. L’inerzia è tutta mentale: Acireale lanciato dal pari arrivato mentre ci si avviava al riposo, Messina crollato alla prima difficoltà e spento anche dal punto di vista fisico (ma testa e gambe restano collegate). Perso lo spunto i giallorossi non hanno capacità di reazione, e per Zeman i giochi di prestigio non sono possibili visto il piattume tecnico a disposizione in panca. La beffa diventa amarissima quando gli dei del calcio ci mettono lo zampino: all’andata gara risolta a tavolino per la posizione irregolare di Cannino, il terzino ex CdM diventa l’autore della rete che chiude il match su assist, da corner, di De Felice. Il Messina – come al solito – dura pochissimo e crolla appena l’avversario alza il livello della propria prestazione. Ennesimo scontro diretto perso, ennesima dimostrazione di pochezza generale in un campionato che doveva essere di vertice.

ACIREALE 3

ACR MESSINA 1

MARCATORI Crucitti (M) su rigore al 15′, Savanarola (A) al 46′ p.t.; De Felice (A) al 27′, Cannino (A) al 37′ s.t.

ACIREALE (4-3-3) Pitarresi; Cannino, Silvestri, Orlando, Mauceri (dal 42′ s.t. Mansueto); Ba, Ott Vale (dal 35′ s.t. Sicignano), Savanarola (dal 44′ s.t. Raucci); Arena (dal 46′ s.t. Fazio), Ouattara, De Felice (dal 39′ s.t. Barbagallo). (Rao, Nania, Raucci, Salluzzo, Barcio). All. Pagana

ACR MESSINA (4-3-3) Avella; De Meio (dal 28′ s.t. Vuolo), Cinquegrana, Ungaro, Fragapane; Saverino, Lavrendi (dal 26′ s.t. Sampietro), Cristiani; Crucitti, Rossetti, Manfrè (dal 35′ s.t. Buono). (Forestieri, Puglisi, Bossa, Bonasera, Cafarella, Famà). All. Zeman

ARBITRO Andreano di Prato

NOTE Ammoniti Ott Vale, Saverino, Sicignano. Corner 2-1. Recupero 2′ e 6′.

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