Fc Messina-Biancavilla, è bello ciò che convince

Pubblicato il 27 Gennaio 2020 in Primo Piano

Poco spettacolo, sicuramente meno di quello che il risultato potrebbe suggerire. Tanta, tantissima, sostanza e una vittoria che consolida il podio e conferma la nuova anima del Football Club Messina.

GLI EPISODI CONTANO – Quella fastidiosa diatriba tra giochisti e risultatisti (che già come termini fanno abbastanza schifo) fa, nuovamente, capolino nell’analisi del momento del Football Club Messina. La verità – di cui proviamo a essere portatori – resta che anche chi “gioca” vuole e punta ai risultati. La guerra, quindi, non esiste già come concetto di base. Al massimo resta viva – plausibilmente – la differenza tra chi tende alla ricerca pura dello spettacolo, e chi punta alla concretezza. Piazzare – sulle due opzioni – i volti di chi si è alternato sulla panchina del Fc Messina diventa non così errato. Il calcio, però, è spesso deciso dall’imponderabile. La manina – non vista – di Coria (che su Facebook rivendica come il tocco sia però di spalla) serve a cambiare l’inerzia della sfida; restando, forse, più interessante in chiave Palermo che Biancavilla. Anche senza il rigore del vantaggio, infatti, la sensazione è che sarebbe cambiato poco sull’esito finale. Troppo molle l’approccio degli etnei per frenare – sui novanta minuti – la voglia della squadra di Ernesto Gabriele (voto 6,5) di presentarsi al Barbera da terza in classifica. Il calcio, però, è fatto anche di sliding doors legati a episodi: la mano di Coria – come detto – non incide sulla vittoria ma un giallo (possibile se ritenuto intenzionale) lo avrebbe tirato fuori dalla sfida di domenica prossima. Il nuovo regolamento sul fallo di mano resta astruso per i difendenti, più chiaro per gli attaccanti: il tocco ferma automaticamente l’azione indipendentemente dalla volontarietà del gesto, che resta valida solo per l’eventuale sanzione. Lana caprina, con i fermo immagine e giochi di prospettiva a confondere idee più chiare dal vivo. Non finisce tutto al quarto d’ora, o quasi, perché i minuti successivi dicono che il Biancavilla reagisce con mestizia e che Bonaccorsi viene punito col rosso dopo una sbracciata di troppo. L’inferiorità chiude la contesa: Bevis corona un’azione di buon livello finalizzando un cross dell’esterno opposto, poi è accademia fino al premio meritato per Alessandro Marchetti nella ripresa.

UN MURO – Il dato più interessante resta quello difensivo: altra gara senza subire reti, anzi, senza subire tiri. Marone passa il pomeriggio a guardare i compagni, non prende gol e firma il suo quinto cleansheet consecutivo. Difficilissimo tirare in porta al Football Club Messina: come dicevamo nella presentazione, la vera rivoluzione firmata Gabriele è stata quella della fase difensiva. Piace la capacità del Fc Messina di restare corto tra i reparti, con la comunicazione continua tra i due centrali di difesa e quelli di centrocampo. I due Marchetti più Giuffrida sono leader vocali e di personalità, Fissore o Quitadamo sembra cambiare poco dal punto di vista del rendimento. Quando una squadra riesce a limitare – così tanto – gli avversari tutto diventa più semplice. Coperta corta? Un po’, perché il 3-0 non deve ingannare vista la gara da polveri bagnate di Lucas Dambros.

POCO GIOCO, TANTI PUNTI – Nel post partita sono interessanti le parole di mister Grabinski (vice dello squalificato Gabriele) che rimprovera un calo nel livello della spettacolarità dei suoi. Appunto interessante, forse pelo nell’uovo per una squadra che ha – indubbiamente – mutato la propria identità trasformandosi in una formazione più cinica e attenta in fase di recupero palla. Le parole di Grabinski, però, fanno rima con una prestazione appena sufficiente misto a un risultato ampiamente influenzato dall’inferiorità numerica del Biancavilla arrivata al 22′ del primo tempo. Tanti lanci lunghi con poco costrutto, una ricerca insistita e sterile di una profondità che Dambros attacca con instancabile voglia. L’imprecisione, però, porta il Football Club a creare meno e il brasiliano a stancarsi di più. Il numero 96 perde lucidità, ancora di più quando l’ossessione per il gol diventa padrona. Un passo indietro dal punto di vista del puro gioco esiste, ma questo sembra utile per dar vita a una squadra solida e comunque vincente. Compromessi vecchi come il calcio, probabilmente irrisolvibile per questo Fc Messina la diatriba tra gioco e risultati. La prima parte di stagione è stata infarcita di trame interessanti e punti sprecati, adesso il gioco è diventato molto più banale – eccezion fatta per giocate personali di alcuni singoli – ma concreto e capace di realizzare 8 vittorie, un pari e una sconfitta, con sole 3 reti subite. Naso leggermente storto per gli esteti, strategia necessaria per chi inseguiva e insegue ancora.

Marone sv: pomeriggio da spettatore.

Casella 6: sempre preciso in fase difensiva, incide meno in quella offensiva.

Marchetti D. 6,5: tiene la linea alta quando serve, guida la fase di non possesso da assoluto leader. Nel gioco aereo è insuperabile.

Fissore 6,5: deciso e cattivo in contrasto, non sbaglia mai una lettura. (dal 26′ s.t. Quitadamo sv)

Brunetti 6: accompagna con presenza la manovra, troppi errori in fase di palleggio. (dal 16′ s.t. Miele 6: tiene bene il campo in una fase di stanca della sfida)

Camara sv: subito fuori per il riacutizzarsi di un fastidio muscolare. (dall’11’ p.t. Correnti 6,5: firma l’assist del raddoppio, sempre vivo e sempre pericoloso)

Marchetti A. 7: dominatore del centrocampo. Aggiunge qualità e quantità alla squadra. Rete che premia una fase brillante della stagione.

Giuffrida 6,5: solita dose di esperienza e senso della posizione. Con Marchetti forma un muro difficile da scalfire.

Bevis 7: corre anche dopo il fischio finale. Sempre utile nelle sue giocate tecniche, gran gol di testa per scelta di tempo e inserimento.

Coria 7: galeotta la manina (o spalla?) che avrebbe potuto toglierlo dalla sfida del Barbera, che invece apre la strada al tris e alla sua sesta rete stagionale. Gara tecnica e al servizio della fase offensiva, buon sacrificio quando la palla è degli avversari. Delizioso l’assist per il gol di Marchetti. (dal 14′ s.t. Geran 5,5: entra a partita chiusa ma trova il tempo per sprecare una buona chance)

Dambros 5,5: corre e lotta ma spreca troppo, spesso per l’insana ossessione per un gol che manca da troppo. (dal 33′ s.t. Santapaola sv)

BIANCAVILLA Genovese 5,5; Asero 5 (dal 45′ s.t. Spampinato sv), Longo 5 (dal 19′ s.t. Guarnera 5,5), Bonaccorsi 4, Yoboua 4,5 (dal 23′ s.t. Indelicato 5); Guerci 5, Maiorano 5; Lo Presti 4,5 (dal 11′ s.t. Strano 5), Lucarelli 5,5, Graziano 4,5 (dal 28′ s.t. Mascara sv); Aloia 5. All. Mascara 5

*foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale del Football Club Messina

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