Gelbison-Fc Messina, risolvere i problemi

Pubblicato il 1 Febbraio 2021 in Primo Piano

Più pesante di quanto si pensi. Un pareggio dal sapore dolce, perché il Football Club Messina che impatta in casa della Gelbison è travolto dall’emergenza e dalla mancanza di calcio giocato. Azione e reazione, classifica che si muove, ma i problemi sono sempre quelli noti.

LA FORZA DEL GRUPPO – Il Covid ha colpito duramente in casa giallorossa: 4 calciatori dai nomi pesanti ma, soprattutto, il tecnico Rigoli. A tutti loro i migliori auguri del caso. Non solo le assenze, perché la convivenza con problemi di questo tipo non può essere compresa da chi ascolta e resta marginale. Ad aggravare il quadro, poi, una distanza dal campo di 3 settimane buona solo a rompere ritmi e abitudini. Il Football Club al Morra, però, gioca una partita intelligente e forgiata sulla solidità dei leader in campo. Salta anche Carbonaro a poche ore dalla gara, così da far tornare in primo piano la questione attacco, ma ci arriveremo. Prima c’è la prestazione: il primo pugno lo scaglia la Gelbison, la risposta di Palma è rapida e chiarisce che i giallorossi non sono tornati in campo per cedere alla prima difficoltà. Il resto è gestione, sofferenza e consapevolezza che trovare qualcosa in più in quel cammino sarebbe stato casuale. La Gelbison punge, abbastanza da rendere Marone il migliore in campo, ma per farlo deve pescare un paio di conigli dal cilindro. Poca pulizia, infatti, viene concessa per calciare – se non quando Giuffrida, esausto, perde un pallone nella sua metà campo – e la Gelbison recrimina senza potersi disperare. Però, quanto è forte Uliano. Criaco le sostituzioni le ordina solo nel recupero, difficile fare diversamente visti gli 8 under in panca e la particolare disposizione in campo. La mediana over, infatti, non andava toccata a costo di spremere tutto il possibile dal trio. In avanti, invece, sarebbe cambiato poco.

SQUADRA MONCA – La questione attacco torna viva, prima va lodata la prestazione maiuscola delle linee di difesa e centrocampo. Fissore torna alla grande, benissimo Alessandro Marchetti e, in generale, brillano tutti i calciatori che non potevano sbagliare la prestazione. La squadra, però, resta monca: totalmente assente il reparto offensivo. Nessuna colpa specifica verso i singoli, perché Bevis e Bianco si applicano molto bene in copertura e non potrebbe essere diversamente. Campo pesante e fisicità diversa, ovvie le difficoltà nel tenere palla e ripartire per i due esterni. Più complicata la valutazione su Mukiele: poco servito, va detto, ma quando viene chiamato in causa pecca di leggerezza e di una caterva di errori tecnici. Fisicamente, l’ex Torino, dovrebbe imporsi di più, lottare meglio e far respirare la squadra. Resta acerbo, e gettare la croce su un 2001 sarebbe scorretto. La crescita, però, è ancora lenta. Questo sui presenti, poi ci sono gli assenti: Caballero e Carbonaro sono out, amen. Il discorso va allargato e – come detto anche in presentazione – i primi a parlare chiaramente (se mai fossero capaci) dovrebbero essere i dirigenti giallorossi. Arena – partendo dall’argomento Barcos – non vede il problema, dicendo che il reparto è completo e che l’argentino che sarebbe stato più un vizio che una necessità. Diverso, invece, l’atteggiamento degli uomini mercato. L’attaccante lo cercano – eccome -, tanto da prendersi (Grabinski) la responsabilità di non averlo trovato. Almeno, mettetevi d’accordo. La squadra, poi, ne ha bisogno: conta poco l’infortunio di Caballero, perché questo Football Club ne avrebbe necessità a prescindere. Nessuna squadra che vuol stare in alto, infatti, può contare su un solo profilo di peso. In più, nessuna squadra che vuol giocare un 4-3-3 dal centrocampo tecnico e gli esterni veloci, può pensare di farlo senza un riferimento in grado di fare reparto e giocare con e per i compagni.

CALENDARIO FITTO – Nessun rientro il Sicilia per il Football Club, mercoledì in scena a Castrovillari per una seconda trasferta dura e complicata. Gelbison terza in classifica, un pari da accogliere col sorriso ma che allunga la distanza con la testa. A Castrovillari, allora, conterà poco la forza dell’avversario per una squadra che non sembra più potersi permettere rallentamenti. Percezione da valutare, però, perché la lunga sospensione ha creato un alone negativo attorno a Giuffrida e compagni. Colpa, anche, del solo punto nelle ultime due uscite tra Rotonda e Gelbison. Recuperi alla mano, però, l’opportunità per il Football Club di rimanere in ballo è alta. Importante, per loro e nel rispetto del gioco, non credere di essere già in possesso dei punti disponibili nei recuperi. Prima giocare, poi contare. Squadra che lavora in vista dell’impegno del Mimmo Rende, in attesa di buone notizie dai tamponi visto che i 4 assenti sono positivi già da un po’. Dal 3 al 14 febbraio saranno quattro le sfide (Castrovillari, Paternò, Marina di Ragusa, Roccella) – rinvii permettendo – nei quali il Football Club Messina dovrà cercare di ricostruire la propria classifica di testa o in reale scia. Mai come adesso, infatti, sembra arrivato il momento decisivo della stagione. Ora, o mai più.

*fonte foto: Football Club Messina

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