Lecce-Messina, con il sangue agli occhi

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Pubblicato il 23 Aprile 2017 in Primo Piano

Chi il calcio lo mastica, sa bene che nella fase finale delle competizioni più che la scienza tecnico-tattica appresa, a pesare saranno atteggiamento e attenzione maniacale ai dettagli. Ogni pallone pesa come un macigno, quando ti giochi tutto. L’approssimazione non è concessa. A Lecce, oggi, la virtuale e indiscutibile superiorità dell’avversario potrà essere controbilanciata solo dalla voglia del Messina di condurre la nave in porto. Di fronte una squadra troppo in là in classifica per guardarsi alle spalle e troppo distante dal Foggia per pensare in grande. Un avversario che comunque vada questo campionato lo chiuderà al secondo posto. Le motivazioni sono tutte da una parte, ma il Messina, per muovere la sua classifica, dovrà iniettare nelle proprie vene la consapevolezza che andare ai playout sarebbe un fallimento senza appello. Dovrà giocare con il sangue agli occhi.

IL MODULO “ORIGINARIO” – Al Via del Mare la banda di Lucarelli si presenterà con l’abito tattico indossato agli albori di una stagione logorante. Il 4-3-3 è il marchio di fabbrica, l’incipit da cui tutto è partito, e sul quale, almeno in parte, il progetto-Messina era stato costruito sin dall’approdo in riva allo Stretto di Valerio Bertotto. Ciccone, ormai entrato nelle grazie di Lucarelli, partirà sugli esterni alti in compagnia di Milinkovic. In mezzo torna Anastasi: un tridente che qui su Corner avevamo immaginato già qualche settimana addietro, ipotizzando che potesse essere adottato nelle ultime due partite. L’accelerazione del recupero di Anastasi ha anticipato di una settimana i tempi. Alla scelta del tridente hanno contribuito anche le indisponibilità – parziali o totali – di Foresta e Mancini, le uniche due pedine che avrebbero potuto indurre Lucarelli a proseguire sul sentiero del centrocampo a rombo.

CENTROCAMPO E DIFESA – In mediana, scelte obbligate, con Musacci in regia e da Silva e Sanseverino che reciteranno da interni. Unico dubbio da sciogliere riguarda il centrale di difesa da accoppiare a Maccarrone. Se Rea fosse al 100%, Bruno oggi non avrebbe alcuna chance. Ma il centrale campano è ancora alle prese con qualche fastidio muscolare che potrebbe indurre Lucarelli a puntare sul giovane difensore scuola Crotone. In corsia, Grifoni e De Vito, uno di quei calciatori il cui peso è immediatamente percepibile proprio quando è assente.

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