Messina, così fa male: il Catania passa grazie a un rigore inesistente

Pubblicato il 14 Aprile 2024 in Primo Piano

Un rigore inventato, trasformato da Di Carmine, basta al Catania per piegare il Messina. A inizio ripresa palo di Cianci, poi i giallorossi si accendono grazie all’ingresso di Emmausso e alla voglia di capitan Ragusa, ma sbattono sul muro alzato dagli etnei. Sconfitta carica di amarezza per la squadra di Modica.

REGALO – Contrasto aereo, pallone che tocca la spalla – e anche fosse il braccio sarebbe, comunque, aderente al corpo – di Dumbravanu: calcio di rigore per il Catania. Non sbaglia Di Carmine, al contrario di Delrio che fischia un penalty lisergico e in linea con la pressione ambientale che questa meno che mediocre classe arbitrale di Serie C continua a soffrire. In fin dei conti, poi, il modo in cui il Catania passa in vantaggio è ingiusto non solo nei confronti del Messina, ma anche degli stessi etnei che di occasioni importanti ne avevano creato almeno due. La girata ravvicinata di Di Carmine – che approfitta di uno scivolone di Manetta – e la punizione di Cicerelli. Entrambe le volte, però, c’è un super Fumagalli sulla strada del Catania. Detta così, quindi, pare essere stato un primo tempo di marca etnea. Sì, nella quantità ma poco nella qualità. La squadra di Zeoli fatica tremendamente a innescare il suo gioco, con Cianci che vorrebbe lavorare da fulcro ma spreca mille palloni. Peralta sale in cattedra e qualcosa cambia, ma la sua partita finisce prima dell’intervallo per un fastidio. E il Messina? Fuori Emmausso con Zunno trequartista, ne risente la manovra che resta lenta e confusa. Rosafio si accende poco, Ragusa mai. Eppure, prima del riposo i giallorossi potrebbero impattare quando Zunno diventa protagonista di un’azione in solitaria e il suo destro viene fermato sulla linea da Bouah. Pallone toccato da un difensore e ancora Bouah deve allontanare. Non è finita, perché Ragusa scarica per Frisenna che prova a piazzarla, ma Castellini salva ancora sulla linea di porta. Intervallo in cui scaricare il veleno di un rigore regalato, ma Modica deve anche ritrovare lucidità in mezzo al campo dove il suo Messina ha faticato a incidere.

TENTATIVI A VUOTO – E infatti, a inizio ripresa, c’è Emmausso per l’evanescente Plescia. Una mossa che mette in difficoltà un Catania che trasuda paura di vincere e che si abbassa notevolmente. Alla squadra di Zeoli, però, la qualità non manca e non appena accelera sfiora il raddoppio, ma il colpo di testa di Cianci si spegne sul palo. Dopo, è un assolo giallorosso. Emmausso si mette in cabina di regia e sventaglia sulle due fasce facendo correre a vuoto gli etnei, con Zunno prima punta a togliere riferimenti e soffrire la fisicità di Monaco e Kontek. Sempre Emmausso ad accendersi con Furlan che deve respingere coi pugni, poi tocca a Ragusa provarci dal limite: alto di poco. Messina meglio messo in campo e più convinto; al netto del clamoroso errore arbitrale, infatti, il primo tempo dei giallorossi non è stato all’altezza delle proprie qualità. Un nuovo atteggiamento che fa arrancare i rossazzuri che devono ricorrere al fallo quando troppo in ritardo. Frisenna ne conquista uno dal limite, il calcio di Rosafio è alto di poco sul palo difeso da Furlan. Quando Zeoli capisce che la sua squadra sta soffrendo fin troppo decide di cambiare: Celli, Chiricò e Marsura sono le energie fresche per tornare a pungere e non farsi schiacciare. Chiricò prova ad allungare la squadra e il Messina non può più recuperare palla alto per ricominciare a costruire. Cambia anche Modica che deve rinunciare allo sfinito Lia – al suo posto Salvo -, poi pesca Giunta e Civilleri per Frisenna e Zunno col Messina che passa al 4-3-3 con Emmausso riferimento più avanzato. Bandiera bianca pure per Rosafio, tocca a Signorile. Ultime mosse, anche per cercare di sorprendere un avversario che ha, sicuramente, sofferto maggiormente la versione leggera dell’attacco giallorosso. Ragusa sfrutta le ultime energie per una serpentina che mette i brividi al Catania e nulla più, visto che i compagni non arrivano all’appuntamento. Finale con gli etnei arroccati e il Messina che non trova la via del pari, anche quando Franco imbecca Salvo che lavora di sponda per Signorile che, però, non ci arriva. Il forcing è disperato: sale anche Fumagalli sulla punizione di Franco, la torre è di Manetta che favorisce la girata di Signorile che scheggia la traversa e finisce fuori. Finisce con la vittoria del Catania, favorita dall’immane errore di Delrio. Per il Messina sconfitta che mette zona playoff e zona playout alla stessa distanza, cioè 4 punti. Visti gli scontri con Potenza e Monopoli – due inseguitrici -, però, meglio guardarsi alle spalle e cercare subito punti nella sfida di domenica prossima contro i lucani.

CATANIA – MESSINA 1-0

MARCATORE Di Carmine su rigore al 25′ p.t.

CATANIA (3-5-2) Furlan; Monaco (dal 26′ s.t. Celli), Kontek, Castellini; Bouah, Peralta (dal 44′ p.t. Ndoj), Quaini, Welbeck, Cicerelli (dal 25′ s.t. Marsura); Di Carmine (dal 44′ s.t. Costantino), Cianci (dal 25′ s.t. Chiricò). (Albertoni, Toscano, Curado, Rapisarda, Chiarella, Zammarini, Haveri). All. Zeoli

MESSINA (4-2-3-1) E. Fumagalli; Lia (dal 36′ s.t. Salvo), Manetta, Pacciardi, Dumbravanu; Frisenna (dal 37′ s.t. Giunta), Franco; Rosafio (dal 39′ s.t. Signorile), Zunno (dal 37′ s.t. Civilleri), Ragusa; Plescia (dal 1′ s.t. Emmausso). (Piana, Di Bella, Polito, J. Fumagalli, Zona, Ortisi, Firenze, Cavallo, Scafetta, Luciani). All. Modica

ARBITRO Delrio di Reggio Emilia

NOTE Spettatori 20000 circa. Ammoniti Bouah, Cianci, Fumagalli, Lia. Welbeck, Kontek, Frisenna, Chiricò e Quaini. Corner 5-3. Recupero 3′ e 6′.

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya

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