Messina, distratto ma con classe: Firenze riprende il Cerignola

Pubblicato il 2 Settembre 2023 in Primo Piano

Quando sembrava finita, ecco che arriva la classe. Quella di Marco Firenze che pennella un destro imparabile e che regala al Messina il pari sul campo del Cerignola. Punto che pesa, dopo una partita dove si mostrano fragilità ed errori evitabili ma anche una squadra carica di personalità.

SFACCIATI E FRAGILI – Personalità? Non manca. Per capirlo bastano una manciata di minuti. Quelli che Scafetta utilizza per comprendere che Trezza è portiere che ama stare un po’ troppo fuori dai pali, così il suo tentativo da una quarantina di metri che sfiora il palo è il primo segnale che questo Messina non ha timore nell’essere sfacciato dal punto di vista tecnico. Certo, non bastano un paio di illusioni da lontano per mostrarsi squadra credibile. Una va anche dentro, quella di un Tropea che impatta un esterno sinistro di controbalzo che beffa Trezza e regala un briciolo di illusione. Minuscolo, perché dopo duecento secondi il Cerignola impatta con uno scambio nel deserto tra D’Ausilio e Russo con Malcore che deve solo appoggiare da mezzo metro. Ecco, i limiti odierni del Messina si notano subito quando la squadra di Tisci battezza il triangolo Emmausso-Frisenna-Tropea come il lato debole da attaccare con continuità. L’atteggiamento dei giallorossi è quello atteso: difesa alta, palloni in verticale e coraggio. Zunno si traveste da falso nove con Emmausso che resta a sinistra, invece Plescia resta seduto in attesa di una condizione migliore. Le assenze pesano, ma l’identità è già nota anche se arrestata da alcune ingenuità chiare. La personalità, dicevamo, non manca ed i giocatori del Messina puntano e attaccano quando possono. Il Cerignola soffre anche, infatti deve picchiare in mezzo con Ruggiero e Capomaggio che si prendono l’avvertimento da Gauzolino. Pugliesi che hanno modificato poco ma in maniera significativa, perché Saracco e Achik non si regalano a nessuno. A cambiare, poi, è l’attesa: facile essere una mina vagante, difficile quando tutti si aspettano valanghe di risultati. Quello che, forse, nessuno si aspetta inizialmente dai giallorossi che, quindi, si scaricano mentalmente e fanno il loro. Come con Zunno che ci prova e si ferma solo di fronte a Martinelli. Nel finale di tempo i valori in campo prendono forma e la squadra di Tisci pressa con forza, anche se manca la cattiveria da questa matura all’interno dell’area. Il primo tempo si chiude con una parità che mostra forti lacune difensive e idee non sempre sviluppate in attacco.

ERRORI GRATUITI E POI LA PERLA- Il finale di primo avrebbe dovuto insegnare tanto al Messina, anzi tutta la frazione ha regalato indicazioni da non prendere sotto gamba. Sicuramente il Messina deve difendere meglio, deve fare maggior attenzione sul proprio out mancino e leggere meglio quanto fatto dal Cerignola. Invece no, così i pugliesi di Tisci riescono a raddoppiare in contropiede quando la ripresa non è neanche entrata nel vivo. Messina che perde palla in alto, poi resta spettatore dell’affondo sempre a destra dei soliti noti fino al cambio di gioco che trova Malcore completamente solo in area di rigore. Il numero 9 ha pure il tempo per un ricciolo utile per mandare Lia fuori tempo, poi destro secco e Fumagalli non può nulla. Il vantaggio del Cerignola è meritato, Tisci capisce che è tempo di sopire le velleità giallorosse e getta nella mischia Ghisolfi e Leonetti. La risposta di Modica al calo dei suoi è un doppio cambio che fa terminare la gara di Frisenna ed Emmausso – mai in partita – per Firenze e Plescia. Due dei colpi più rumorosi del mercato, anche due calciatori da cui aspettarsi la lucidità mancata per larghi tratti di partita. È un Messina che mostra lacune evidente quando deve difendere, in attacco manca concretezza ma si intravede la luce di quello che Modica ricerca e chiede. Cantiere che non può che dirsi aperto, perché le assenze sono davvero parecchie ma alcuni limiti strutturali sembrano esserci indipendentemente dagli interpreti. Storia nota, allora da limitare dovranno essere gli errori gratuiti. Quelli che stanno lanciando il Cerignola verso la prima gioia di stagione. La forza offensiva della squadra di Tisci è spinta da un motore diesel che accelera a fatica ma dirompente. Leonetti impatta alla grande nel match, così Fumagalli deve tenere a galla i suoi con coraggio. Il filo dell’equilibrio è sempre sottile, Messina che nonostante una rivedibile idea di calcio difensivo resta in partita. E non dispiace neanche, perché la costruzione e il coinvolgimento fanno intravedere barlumi di gioco piacevole. Sempre Zunno prova ad accendere la luce, ma il suo destro è potente e leggermente impreciso. La qualità è intermittente, inutile negarlo, così spesso si sbatte forte sul muro dell’inconcludenza. Che Modica cerca di scalfire con l’ultima carta del suo mazzo offensivo: Luciani. E cambia anche modulo perché il doppio centravanti e supportato da Zunno che si prende spazio sulla trequarti. Un tentativo, anche se il Cerignola sembra ormai in controllo nonostante la sostituzione di Malcore e il rosso diretto che Leonetti si becca per un colpo di troppo a Polito. L’adrenalina spinge il Messina negli ultimi istanti di gara, ma il filo del discorso si interrompe sempre con troppa facilità. Finita? No, perché la personalità mostrata nel primo tempo, però, è figlia anche di una certa spavalderia che il calcio ama premiare. Così succede che in pieno recupero Plescia subisca fallo da Ligi al limite dell’area. Zolla che Firenze battezza come perfetta per il suo destro: pennellato e che vale il pari. Tre fischi e un punto, che non è poi così male.

CERIGNOLA – MESSINA 2-2

MARCATORI
Tropea (M) al 27′, Malcore (C) al 30′ p.t.; Malcore (C) al 4′, Firenze (M) al 48 s.t.

CERIGNOLA (4-3-2-1)
Trezza; Russo, Martinelli, Ligi, Tentardini; Tascone, Capomaggio (dal 40′ s.t. Bianco), Ruggiero (dall’11’ s.t. Leonetti); D’Ausilio (dall’11’ s.t. Ghisolfi), D’Andrea (dal 24′ s.t. Sosa); Malcore (dal 40′ s.t. Neglia). (Krapikas, Fares, Allegrini, Coccia, Prati, De Luca, Carnevale). All. Tisci

MESSINA (4-3-3)
Fumagalli; Lia, Polito, Pacciardi, Tropea; Scafetta (dal 25′ s.t. Ortisi), Giunta, Frisenna (dal 17′ s.t. Firenze); Cavallo (dal 38′ s.t. Luciani), Zunno, Emmausso (dal 17′ s.t. Plescia). (De Matteis, Ferrara, Salvo). All. Modica

ARBITRO
Gauzolino di Torino

NOTE
Espulsi Leonetti al 41′ s.t. per gioco violento e Martinelli al 48′ s.t. per proteste. Ammoniti Capomaggio, Ruggiero e Scafetta. Corner 5-1. Recupero 2′ e 5′.

*foto copertina: Acr Messina | ph. Francesco Saya

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