Messina-Fidelis Andria, per non deludere le aspettative

Pubblicato il 18 Febbraio 2023 in Primo Piano

Giornata che dirà tantissimo. Lo scontro diretto tra Messina e Fidelis Andria è solo uno dei tre incroci pericolosissimi che interessano la zona salvezza. Per i giallorossi la vittoria è sempre la prima opzione sul piatto, in una domenica del genere diventa anche l’unica accettabile.

FONDAMENTALE – Prova a togliere pressione Ezio Raciti alla vigilia della gara contro i pugliesi quando definisce il match come uno “spartiacque, ma non fondamentale”. Né vero, né falso, perché lo scontro diretto del San Filippo non darà alcuna sentenza definitiva, ma rischia di diventare pesante in negativo più che in positivo. Sì, perché una vittoria – pur regalando punti necessari per tirarsi fuori dalla griglia spareggi – non darebbe al Messina la possibilità di salutare la compagnia della corsa salvezza. Una sconfitta – e forse anche un semplice pareggio – aumenterebbe in maniera preoccupante, invece, la percentuale di doverli disputare questi insidiosi playout. Il calendario dei giallorossi non prevede respiri dato che un febbraio rovente sarà seguito da un marzo con altrettanti scontri diretti. Apnea totale e nessun margine d’errore, con la speranza che dagli altri campi una mano arrivi. Guardare prima sé stessi resta concetto obbligatorio, ma senza l’intrecciarsi di risultati favorevoli nessuna salvezza potrà essere raggiunta. Monterosi-Gelbison e Turris-Potenza sono scontri diretti tra le quattro squadre che precedono quella di Raciti e non è difficile capire per quali risultati faranno il tifo i giallorossi. Pensare a sé stessi, però, così c’è da vincere la sfida contro il fanalino di coda Fidelis Andria. Una squadra rimasta perennemente nelle zone basse e che non è stata capace di curare il suo più grande difetto: l’attacco. I pugliesi segnano col contagocce e non hanno trovato un uomo a cui affidarsi, restando squadra temibile per un paio di buone individualità tecniche e ripartenze veloci. Non potranno venire al San Filippo per speculare, perché il punticino non cambierebbe il loro destino ma non sarà nemmeno squadra all’arrembaggio. Trocini deve vincere, ma se il brodo dovesse allungarsi penserà a non perdere. Modalità che il Messina deve evitare e che non può permettersi. Fare la partita sarà quasi un obbligo, provare a portarla dalla propria parte facendo aprire le maglie pugliesi sarà una delle strategie nella faretra di Raciti. Il Messina, oggi, ha qualità diverse ed è rispettato in maniera diversa, ma non sembra voler cedere al mutamento totale della propria identità. Giusto così, perché vero che la maggior qualità potrebbe far pensare a una squadra più dominante, ma l’anima resta formata da un’identità fatta di equilibrio nelle due fasi. E la coperta non si pensi che sia così lunga. Una squadra più spregiudicata pretende una solidità difensiva che questo Messina non può ancora avere.

PESANO LE ASSENZE – Out Catania e Balde, in forse Kragl fino all’ultimo. Sul tedesco la decisione verrà presa nelle ultime ore precedenti la gara, ma la sua settimana è stata di terapie e pochi allenamenti. Smaltito il dolore – che persiste – tornerà a pieno regime. Fidelis Andria scontro importante, ma il campionato non finirà domenica e perdere Kragl sarebbe deleterio. L’assenza del tedesco, allora, apre a una questione prima tattica che di uomini. Il suo forfait sommato a quello di Balde, infatti, limita il numero di scelte e per Raciti iniziano le riflessioni anche sul modulo. Un ballottaggio atipico potrebbe prendere forma: Fiorani o Curiale? Col primo si manterrebbe l’equilibrio, con la duttilità del ragazzo di proprietà dell’Ascoli che permetterebbe di oscillare tra l’ormai classico 4-2-3-1 e il 4-3-3 con Ortisi largo a destra e Fiorani a far compagnia a Mallamo e Fofana. Curiale rappresenta un azzardo diverso, di quelli da poter giocare a gara in corso, ma che non va escluso a priori. Ortisi e Ragusa larghi col doppio centravanti Curiale-Perez a lavorare sul corto-lungo un po’ come accade con Balde in campo. Chiaro, caratteristiche diverse e, comunque, peserà l’assenza dello spagnolo per la sua capacità di giocare sul regista avversario. Compito, questo, che i due dovrebbero essere a bravi a dividersi nelle varie fasi dell’incontro. Ipotesi che, forse, possono somigliare a boutade, ma che rappresentano opzioni possibili. In difesa Berto e Celesia larghi, in mezzo Ferrara dovrebbe far coppia con Trasciani vista la condizione non perfetta di Hélder Baldé. Il resto lo abbiamo descritto. Nella Fidelis Andria fuori lo squalificato Ciotti, al suo posto ci sarà Finizio sulla destra. In difesa Dalmazzi con De Franco e Borg, mentre in mediana Salandria si gioca una maglia con Paolini. In attacco – nel 3-5-2 di Trocini – dovrebbe agire la coppia formata da Bolsius e Ventola.

MESSINA (4-4-2) Fumagalli; Berto, Trasciani, Ferrara, Celesia; Ortisi, Fofana, Mallamo, Ragusa; Curiale, Perez. All. Raciti

FIDELIS ANDRIA (3-5-2) Savini; Dalmazzi, De Franco, Borg; Finizio, Candellori, Arrigoni, Salandria, Micovschi; Ventola, Bolsius. All. Trocini

*foto copertina: Acr Messina – sito ufficiale | ph. Francesco Saya

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