Messina, le parole da cancellare

Pubblicato il 15 Ottobre 2019 in Primo Piano

Il Consiglio provinciale di Bolzano ha deciso di eliminare – per motivazioni di carattere storico – da tutti i documenti il nome Alto Adige, mantenendo invece il termine Sud Tirolo per indicare quella stessa area.

Traendo esempio, e sulla scorta del passo falso di Cittanova, proponiamo di abolire una serie di considerazioni e frasi fatte che, come abitudine, risuonano nei commenti degli addetti ai lavori ad ogni sconfitta.

QUESTIONE DI LUNGHEZZE – “Il campionato è lungo” lo sentiamo dire, addirittura, sin dall’esordio di Troina. E, allora, aggiungiamo anche che è sempre più lungo il gap che ci separa dal vertice della classifica; che si allunga la serie delle sconfitte contro formazioni di seconda fascia; che si allunga l’elenco degli infortunati; ecc..

L’APPROCCIO – “Il Messina ha avuto un buon approccio alla gara”: sì, ma come dicono i saggi, la partita finisce quando l’arbitro fischia. E, allora, che senso ha un buon approccio, se poi per lunghi tratti della gara ci si consegna nelle mani degli avversari? E, soprattutto, se il buon approccio non viene capitalizzato in termini di gol?

LE DIFFICOLTÀ DI MERCATO – “Abbiamo avuto difficoltà nel costruire la squadra” è una sorta di mantra che presuppone due considerazioni. La prima è che molti degli acquisiti fatti – per stessa ammissione della dirigenza – costituiscono seconde, se non terze e quarte scelte. Non è certo il modo migliore per caricare i giocatori. Inoltre, è un concetto che conferma tutte le perplessità emerse alla fine dello scorso torneo, quando – a più livelli – si evidenziò come l’esperienza Sciotto dovesse terminare, per riconquistare una sorta di verginità perduta.

I GIOVANI – “In questo momento i giovani forniscono maggiori garanzie rispetto agli over” e la logica conseguenza sarebbe quello di battuta nella mischia più under possibili. Ciò, però, non avviene. Capilli, ad esempio, dopo l’esordio con il Castrovillari non si è più rivisto, Saverino – al netto dell’infortunio – ha ancora uno spazio marginale nel progetto tattico. Il coraggio che Rando dimostrò al suo esordio, sembra – in questa prospettiva – essere scomparso e il mister – da sempre una garanzia nella valorizzazione dei ragazzi – in questo momento della stagione pare avere perso il “tocco magico”.

I RITARDATARI – “Molti giocatori sono arrivati tardi e non hanno fatto la preparazione”. Il dato è oggettivo, così come è oggettivo che, andando a guardare la genesi di tante formazioni che ci precedono in graduatoria (basti pensare a Troina e Acireale) la situazione è, perlomeno, paragonabile. Qual è, allora, il valore aggiunto che ci ha dato il ritiro in Toscana?

Volenti o nolenti, invece, rischiamo di dovere sostituire a breve tutto questo campionario di “frasi da intervista” con un più semplice e amaro termine: fallimento.

*foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale dell’Acr Messina

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