Messina, l’impresa è servita: Manetta stende l’Avellino

Pubblicato il 11 Febbraio 2024 in Primo Piano

La zampata di Manetta per stendere l’Avellino. Impresa del Messina che passa al Partenio con una rete del suo difensore centrale nel primo tempo. Fumagalli spegne la squadra di Pazienza, con i giallorossi che si divorano il raddoppio con Plescia. E, adesso, la classifica va guardata davvero verso l’alto.

CONTROLLO E QUALITÀ – Il tuffo, la respinta e poi il recupero tentacolare prima di un sinistro in controtempo che non lascia scampo a Ghidotti. La firma è quella di Marco Manetta, il vantaggio è quello di un Messina dominatore del campo e del gioco nella prima mezz’ora al Partenio. La squadra di Modica controlla il gioco e resta padrone di un possesso palla sempre mirato a offendere. Fumagalli si scalda le mani quando Tito arma Patierno su azione d’angolo, per il resto gli uomini di Pazienza sono banali e prevedibili. Anche lenti e in ritardo sulla giocata, così Emmausso si prende la scena – anche con due bei tentativi dalla media distanza – e per fermalo serve sempre e solo il fallo. Messina che si distende in campo con maggiore leggerezza e con uno schieramento che copre le distanze in maniera più adeguata rispetto agli avversari. La cintura Frisenna-Franco – con Firenze ancora in panca – funziona per alzare il muro e consentire al quartetto offensivo di mantenere lucidità quando c’è da affondare. Detto di Emmausso, ma c’è anche Zunno a cercare palla e responsabilità. Brillante anche Ragusa – con Rosafio out in vista del Sorrento -, che si sacrifica su Tito e quando attacca è sempre pericoloso. Meno bene Plescia che legge male un paio di servizi interessanti arrivati dalla destra, ma quando c’è da tenere alta la palla e sgomitare non perde un duello. Tutto molto bene in un primo tempo da squadra matura e convinta. La rete di Manetta arriva su azione d’angolo, il quinto arrivato in serie, quasi manifesto della pericolosità della squadra di Modica. Il cross di Franco e il tuffo di Manetta che raccoglie la respinta di Cancellotti per battere Ghidotti. Avellino poca cosa e che riassume la sua reazione alla rete subita col tentativo di D’Ausilio che Fumagalli smanaccia in corner. Un primo tempo che parla giallorosso per larghi tratti, che trova il guizzo dell’Avellino solo quando Dumbravanu sbaglia tutto nella lettura di un pallone non difficilissimo e si lascia scappare via Sgarbi: destro secco, Fumagalli in corner. Sugli sviluppi nascono un paio di mischie e un battibecco tra Patierno e Fumagalli che costa il giallo a entrambi, anche se quello del portiere giallorosso resta di difficile comprensione. Brivido che diventa utile al Messina, buono per comprendere che per portare a casa punti pesanti servirà concentrazione al massimo livello. Recupero di 3′ che si triplica vista una lunga serie di interruzioni e mini risse, anche tra panchine. Nel Messina espulso il direttore operativo Costa. Tutto abbastanza evitabile.

SPRECO E RESISTENZA – Il copione della ripresa non è granché esaltante visto dalla parte dell’Avellino. La squadra di Pazienza è nervosa e imprecisa, punge su palla inattiva con Cionek ma Fumagalli – col supporto di Ragusa – respinge. Padroni di casa che mostrano poca organizzazione e molta improvvisazione, con Patierno che si sbatte in mezzo all’area restando, però, vittima di un Manetta perfetto. Pazienza cambia esterno destro e tutto il reparto offensivo, quasi un all-in alla ricerca del pari. La cronaca del match, però, racconta che è il Messina a sfiorare il raddoppio. Prima con Emmausso che chiude con un mancino leggermente largo una bella azione personale, poi con Plescia. Occasione clamorosa la sua, arrivata dopo una bella ripartenza con rifinitura finale di Emmausso che lancia il compagno solo davanti a Ghidotti. Plescia controlla e non si fa rimontare dalla difesa avversaria, ma quando c’è da inquadrare lo specchio sbaglia tutto. Palla a lato e Messina che si mangia le mani. La sua partita è finita, come quella di Lia e Zunno prima. Scafetta va a fare il terzino destro, con Firenze a mettere fosforo in mezzo e Civilleri che si adatta a sinistra. Conservativo Modica, forse un pizzico troppo e l’Avellino ne approfitta per alzare l’intensità. Cionek lavora in catena con Ricciardi e Civilleri fatica a contenere: cross dentro e Marconi non trova lo specchio per millimetri. Avellino pericoloso, ma che pare spegnersi a ogni azione non concretizzata. Manca continuità nel gioco della squadra di Pazienza, così il Messina può prendere le misure e imparare nuove vie per il contenimento. Il vero pericolo resta un atteggiamento sbilanciato verso il basso dei giallorossi. Ai punti, comunque, la vittoria dei giallorossi è più che concreta dato che la vera occasione della ripresa è stata firmata dal Messina con Plescia. Il finale di gara vede un Avellino sempre arruffone e mai lucido, la squadra di Modica contiene con ordine e sicurezza. Triplice fischio e impresa servita: quinto risultato utile consecutivo e quarta vittoria in sei partite nel 2024. Adesso, la classifica si guarda verso l’alto.

AVELLINO – MESSINA 0-1

MARCATORE Manetta al 25′ p.t.

AVELLINO (3-4-1-2) Ghidotti; Cionek, Rigione (dal 1′ s.t. Dall’Oglio), Frascatore; Cancellotti (dal 9′ s.t. Ricciardi), De Cristofaro, Armellino, Tito; D’Ausilio (dal 23′ s.t. Rocca); Patierno (dal 23′ s.t. Marconi), Sgarbi (dal 23′ s.t. Gori). (Pane, Pizzella, Russo, Mulè, Pezzella, Llano, Liotti). All. Pazienza

MESSINA (4-2-3-1) E. Fumagalli; Lia (dal 27′ s.t. Civilleri), Manetta, Dumbravanu, Ortisi; Frisenna, Franco (dal 43′ s.t. Giunta); Ragusa, Emmausso (dal 43′ s.t. Luciani), Zunno (dal 21′ s.t. Scafetta); Plescia (dal 27′ s.t. Firenze). (Piana, Zona, Signorile, Cavallo, Rosafio, Crisafulli, J. Fumagalli). All. Modica

ARBITRO Rinaldi di Bassano del Grappa

NOTE Spettatori 5000 circa. Ammoniti Frascatore, Patierno, Fumagalli, Dall’Oglio, Cionek e Manetta. Corner 6-5. Recupero 9′ e 4′.

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya

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