Messina-Palmese, la crudeltà necessaria

Pubblicato il 14 Dicembre 2019 in Primo Piano

Come sempre ci pensa Karel Zeman a regalarci il titolo per il match in arrivo. La conferenza stampa pre-gara, infatti, racconta di un tecnico meno interessato al mercato del suo Messina e più concentrato sul non fallire la sfida contro un avversario contro cui “non è ammesso non vincere”.

PAROLA AL CAMPO – Gli addii sono stati numerosi ma non rimpianti: le prestazioni hanno bocciato calciatori arrivati ammantati di un alone passato, finiti per diventare un peso troppo presto. Il Messina si ridimensiona nei nomi, se lo farà anche negli obiettivi lo dirà solo il campo. Il nome che fa più discutere è quello di Charlie Famà: attaccante potente in arrivo dalla Promozione. Biglietto da visita che fa storcere il naso, anche se la differenza di categoria – nei campionati dilettantistici – va pesata con una forbice meno larga rispetto a quella tra Serie A e Serie C. L’arrivo di Famà, poi, ricalca solchi di un calcio passato – e se il pallone fosse ancora romantico domenica arriverebbe una sua rete -, quello dove pescare il talento prima dei nomi. Forse questo il primo messaggio lanciato dal Messina 2.0, quello che strappa figurine bolse e sceglie calciatori con più fame. Strategia che, probabilmente, si appoggia su un filo di retorica. I playoff distano un nulla, lecito era quindi attendersi colpi di visione ambiziosa. Famà, paradossalmente, è forse il meno enigmatico dei tre colpi arrivati venerdì: Danza, centrocampista centrale, non trova continuità da un anno e mezzo ma arriva per diventare alternativa credibile a Sampietro, forse il più discontinuo della rosa. Rossetti, invece, è attaccante dal potenziale enorme ma espresso in sole 4 reti in tutta la carriera. Tagliato il cordone ombelicale col Catania, però, dovrà dimostrare di essere calciatore vero per proseguire nel calcio che conta. Parlerà il campo, anche se il credito che Sciotto è riuscito a ricostruirsi (???) terminerà di fronte a un passaggio a vuoto. In altri tempi, infatti, un dicembre aperto con un attaccante proveniente dalla Promozione non sarebbe stato accolto così morbidamente.

L’INNESTO – La sconfitta di Torre Annunziata è stata assorbita, non senza il rammarico di quello che sarebbe potuto essere con una rosa più avanti nella ristrutturazione. L’infortunio di Sampietro (l’ennesimo) disegna una formazione che ricalcherà quella vista in Campania, l’unica novità sarà Mattia Rossetti. Mister Zeman ne parla con buone prospettive: centravanti tecnico con capacità di gioco di squadra, le voglie del tecnico di un reparto che sappia pressare alto e recuperare presto palla verranno facilitate dall’ex Catania. Toccherà a lui mostrare e dimostrare. Partita da prendere con tutte le molle del caso, campionato non finito per nessuno e non ci sono squadre che hanno già abdicato (per info chiedere al Castrovillari sconfitto a Corigliano). La Palmese ha trovato due punti contro Palermo e Giugliano, avversario facile solo sulla carta ma classica trappola di fine girone. Zeman lo sa e ha lanciato l’allarme, anche perché sperare in un mercato ambizioso senza l’accompagno della classifica sarebbe fin troppo pretestuoso.

LA PALMESE – Tutto nuovo in casa neroverde. Cambio societario inatteso, rivoluzione tecnica con mister Venuto che ha lasciato a Natale Iannì. Rivoluzionata anche la rosa: vai e vieni che deve ancora terminare, nel frattempo l’esordio del nuovo corso ha portato un pari strappato sul campo del Giugliano (favorito dalla papera del portiere Mola), dove si è presentata con appena 15 calciatori in distinta (e 7 under tra i titolari) a dimostrazione che il nuovo investimento mira al mantenimento della categoria senza lasciare spazio all’arrendevolezza. In soffitta il 3-5-2 di Venuto, spazio a un 4-3-3 che prova a offendere e artigliare punti pesanti in chiave salvezza.

LE SCELTE – Non convocato Sampietro, prima chiamata per i nuovi acquisti e formazione che va verso la quasi conferma di quanto visto a Torre Annunziata. In difesa non ci sono alternative al quartetto classico davanti ad Avella, in mediana scala Saverino con Buono che finisce in panca; mentre Bossa prova a insidiare Lavrendi che però parte favorito. In avanti esordio per Rossetti affiancato da Crucitti e Manfrè. Non può sbagliare il Messina, lo ha detto in primis Zeman e lo dice una classifica troppo invitante per essere rovinata da spending review o altre inutili parole vuote.

ACR MESSINA (4-3-3) Avella; De Meio, Bruno, Ungaro, Fragapane; Saverino, Lavrendi, Cristiani; Crucitti, Rossetti, Manfrè. All. Zeman

PALMESE (4-3-3) Zoccali; Germanò, Battaglia, Misale, Santamaria; Villa, Franco, Scopelliti; Bonadio, Carlo, Verdirosi. All. Iannì

*foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale dell’Acr Messina

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