Ripartire. La sconfitta sul campo del Giugliano rappresenta il classico incidente di percorso, per questo cancellare e ricominciare a viaggiare diventa un obbligo per un Messina che attende una delle migliori realtà dell’intera Serie C. Il Picerno è avversario di alta classifica e grande spessore.
PERSONALITÀ – Partita da squadra vera quella in arrivo al San Filippo. Per difficoltà oggettive, di classifica e climatiche. Sì, perché il maltempo sarà fattore fastidioso in uno stadio dalla latitudine bersagliata da un clima particolare. Vento e pioggia previsti, elementi che renderanno la sfida complicata per entrambe. Lo dice lo storico di partite fortemente condizionate. Sarà uno degli aspetti, quello più pressante resta il valore di un Picerno forte e convinto più che mai nel volersi confermare solida realtà. La sconfitta contro il Benevento ha, probabilmente, spento i sogni di aggancio al primo posto, ma la squadra di Longo resta seconda e con nessuna intenzione di abdicare. Progetto serissimo quello dei lucani, che in questi due anni hanno alzato l’asticella e messo le basi per quella che pare essere una delle formazioni più solide dell’intera categoria. Anche dal punto di vista dell’estetica calcistica, perché Longo affida al 4-2-3-1 anche il compito di piacere e divertirsi. Insomma, per il Messina l’ostacolo è di quelli alti, ma i ragazzi di Modica sanno come esaltarsi di fronte alle difficoltà. Lo racconta un campionato nel quale il Messina ha sempre fatto benissimo nelle grandi sfide: 6 punti con l’Avellino, 4 con la Casertana, uno proprio col Picerno, poi punti in serie contro avversari come Crotone e Catania, senza dimenticare i successi su Sorrento e Giugliano. Una squadra che non difetta in coraggio e che negli ultimi due mesi è diventata spauracchio per ogni avversario. Anche la sconfitta in Campania, infatti, ha mostrato una squadra capace di mettere in scena il proprio repertorio per buoni 45′. Poi, un piccolo passo indietro che ha aperto il campo al Giugliano. Sempre al netto di quanto non fischiato da D’Eusanio, con Modica che ricalca le dichiarazione della settimana scorsa per chiarire, ancora, che desidererebbe avere solo quello che spetta alla sua squadra. Ci sta, vista che la somma di rigori non dati (le mani di Blondett e Cargnelutti nei match contro Sorrento e Giugliano) è diventata fastidiosa. Il tecnico giallorosso, però, non abbassa la richiesta di attenzione a una squadra che non ha brillato per atteggiamento nella ripresa del De Cristofaro. Contro il Picerno ci vorrà ben altro, ci vorrà il Messina visto col Sorrento, per intenderci. La squadra di Longo vorrà imporre il proprio ritmo e mostrare la propria forza tecnica a cui aggiungere la capacità di Murano di realizzare. Sono 17 le sue reti, capocannoniere e finalizzatore spietato di una produzione offensiva continuativa.
DUBBI – La partita del Messina dovrà essere di quelle cariche di ritmo, di intensità e controllo del pallone. Chi domina il possesso vince la partita, sembra questo il ritornello che avvicina alla sfida. Certo, vento e pioggia daranno fastidio e sarà il primo vero banco di prova per il terreno del San Filippo. Tutte variabili che peseranno, ma il Messina possiede le armi per mettere in difficoltà la seconda della classe. Emmausso su tutti, poi le corsie esterne per ribaltare uno dei punti di forza della squadra di Longo. Proprio le fasce aprono ai ballottaggi nell’undici titolare. Fumagalli in porta ci sarà, come Manetta e Dumbravanu in mezzo – sempre assente Pacciardi -. Sulle corsie, invece, il triello vede Lia, Salvo e Ortisi giocarsi due maglie. Un pronostico? Out ancora Salvo, con Lia a destra e Ortisi a sinistra. In mediana Frisenna dovrebbe tornare titolare, fuori Firenze e confermato Franco. Capitolo attacco e altro ballottaggio: Plescia si è allenato solo nella rifinitura, resta a disposizione e prima scelta per Modica. Se non dovesse farcela, però, la prima alternativa sarebbe Luciani. Oppure no, perché il ritorno dalla squalifica di Ragusa suggerisce che il capitano possa strappare una maglia da titolare sulla corsia mancina con il trasloco di Zunno nel ruolo di prima punta. Una forzatura? Certamente, ma anche il tentativo di togliere riferimenti a una difesa che – orfana di Garcia – potrebbe trovare vera difficoltà nel perdere la possibilità di una lotta fisica col centravanti avversario. Detto di Garcia – infortunio al ginocchio per lui -, per Longo le assenze non mancano dato che anche Vitali soffre di un grave problema al ginocchio. Meno lunghi, ma altrettanti pesanti, gli stop a De Ciancio, Maiorino ed Esposito.
MESSINA (4-2-3-1) Fumagalli; Lia, Manetta, Dumbravanu, Ortisi; Frisenna, Franco; Rosafio, Emmausso, Ragusa; Zunno. All. Modica
PICERNO (4-2-3-1) Summa; Pagliai, Gilli, Cadili, Guerra; Gallo, Ciko; Ceccarelli, Santarcangelo, Graziani; Murano. All. Longo
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya