Andare oltre. La sconfitta di Rende non sembra aver lasciato segni nel Messina, almeno questo traspare da un ambiente voglioso di riprendere il discorso interrotto. Al San Filippo arriva il Troina: avversario complicato e tosto, il primo di un calendario fitto.
REAZIONE – La rabbia è smaltita, ma il Raffaele Novelli che presenta il match contro la formazione di Peppe Mascara non sembra aver archiviato lo scivolone del Lorenzon. Il motivo si intreccia tra capacità di tornare in partita, nella lezione che la stessa ha regalato e nei rimbrotti che il tecnico continua a ripetere: “Protestare non fa cambiare le decisioni, ci fa solo perdere tempo ed energie”. Da ogni gara si impara, e il Messina torna in campo consapevole di non poter giocare partite scontate. Il Troina – reduce dalla vittoria infrasettimanale sul Paternò – è squadra difficile e alla ricerca di una definitiva identità. Mascara ha portato il suo credo da mischiare agli innesti di Balistreri e Ficarrotta. Due protagonisti fatti su misura per piazze di provincia dove fare quella differenza non vista con le maglie di Football Club o Palermo. Gli ingredienti, allora, ci sono tutti per una gara accidentata fin dal calcio di inizio. Allungare il brodo sarà l’obiettivo degli ennesi, dovrà essere bravo il Messina a risolverla prima che la fretta prenda il sopravvento.
NOVITÀ – Tra le scorie di Rende ci sono le squalifiche, quelle di Lomasto (due giornate) e Cristiani. Assenze che pesano per il valore dei ragazzi, meno vista la profondità di rosa a disposizione di Novelli. Chance, quindi, per Boskovic che torna titolare in difesa dopo la prima uscita di Cittanova – dove, comunque, non fece male -, e per Crisci che completerà il trio mediano con Aliperta e un Vacca in crescita. Due novità, utili anche a far ruotare gli uomini in vista di una serie di match ravvicinati. Mercoledì, infatti, al San Filippo arriverà il Licata per inaugurare un lungo periodi di impegni infrasettimanali. Possibile, allora, iniziare a vedere un Messina diverso rispetto al classico, con il coinvolgimento di tanti protagonisti rimasti a godersi ritagli di partita o fermi ai box per infortunio. Su tutti, Addessi: l’ex Fondi torna tra i convocati, si candida a uno scampolo di match e qualcosa in più mercoledì. Il suo recupero resta fondamentale, come la crescita fisica e in termini realizzativi di Arcidiacono e Bollino. Troppo pochi, infatti, i gol arrivati dagli attaccanti esterni – su azione solo 2 – per una squadra così offensiva e con tanta qualità nel ruolo. Col Troina occasione importante per uscire dalla Foggia-dipendenza.
IL TROINA – Il cambio in panchina? Decisivo, perché l’arrivo di Giuseppe Mascara – più un ampio mercato – è servito a dare al Troina una credibilità diversa. Risultati in serie positiva grazie alle 2 vittorie e 3 pareggi, ma soprattutto un solo gol subito dall’arrivo del tecnico etneo, quello dell’1-1 col San Luca. Contro il Paternò sono arrivate anche le reti, un 3-0 anche episodico ma che ha mostrato una squadra capace di giocare palla a terra e cercare la superiorità numerica grazie all’estro di Aperi e Ficarrotta. Avversario di quelli con più di un asso nella manica e, in più, con il bisogno di punti per uscire dalla zona rossa della classifica.
LE SCELTE – Sembrano essere pochi i dubbi in casa Messina: in difesa spazio a Boskovic in coppia con Sabatino, solo sulla sinistra si apre un ballottaggio con Izzo che insidia Giofrè. In mediana ci sarà Crisci, mentre in avanti torna Bollino sulla corsia destra. Classifica corta in alto, le inseguitrici devono recuperare gare e non sembrano voler mollare, per il Messina ogni gara trattiene il peso di dover vincere. Una pressione che, però, serve da motivazione.
MESSINA (4-3-3) Lai; Cascione, Boskovic, Sabatino, Giofrè; Crisci, Aliperta, Vacca; Bollino, Foggia, Arcidiacono. All. Novelli.
TROINA (4-3-3) Aiolfi; Berti, Neri, Mbaye, Ciccone; Di Grazia, Guerci, Giuffrida; Ficarrotta, Balistreri, Aperi. All. Mascara.
