Palermo-Messina, vale la pena rischiare

Pubblicato il 3 Febbraio 2022 in Primo Piano

Un tempo regalato. Forse, mezzo campionato regalato a difendersi e avere timore di ogni avversario. Quando il Messina attacca, però, diventa pericoloso e credibile. Il pareggio di Palermo è giusto, ma porta con sé anche l’amaro del sorpasso mancato. Il tempo di aver solo paura è finito.

PASSIVI E SPENTI – La prima reazione, alla consegna delle distinte, è stata quella dello stupore. Un Messina pieno zeppo di centrali difensivi e mediani. Il campo non smentisce, perché i giallorossi sono bassi e schiacciati. Nessuno sfogo laterale, nemmeno con Gonçalves che, anzi, diventa il punto debole del pacchetto col Palermo che spinge con Valente e Buttaro. Parlerà – nel post partita – di atteggiamento più che di moduli mister Raciti (voto 5,5), quasi a voler spiegare che il sistema sarebbe dovuto essere interpretato diversamente. Pressione alta, palleggio in avanti e tutte cose non viste. Buone intenzioni, ma pensare che l’undici iniziale non incida sarebbe errato. Nel pre gara aveva fatto capire altro, anche con qualche rivendicazione sul calcio proposto in carriera. E, invece, La difesa resta a 5, ferma e immobile, tanto da schiacciarsi così tanto su Lewandowski da essere sempre in ritardo sugli inserimenti rosanero. Troppa distanza col centrocampo che, infatti, viene travolto e non riesce a far salire la squadra. Mancano le individualità, perché Rizzo non è in giornata e Damian diventa ectoplasma. L’attacco soffre di conseguenza. Attacco, poi, il solo Adorante più un Marginean pascolante sulla trequarti. Tutto sbagliato il Messina del primo tempo. Infatti, il Palermo domina senza possibilità di smentita. Brunori il primo, Valente il secondo, ma la sensazione è che ai rosanero stia pure stretto il doppio vantaggio. Giallorossi troppo brutti per essere quelli della premessa di Raciti. Quando sei sul fondo, però, devi risalire.

REATTIVI E CATTIVI – L’insufficienza di Raciti, allora, è una media tra i due tempi. Perché, il secondo, mostra un Messina aggressivo come non mai. Salto indietro, a quello della prima ora di Pagani ad agosto. Non a caso, poi, in campo c’è un 4-2-4 con Russo e Gonçalves larghi e Piovaccari a fare da scudo ad Adorante. Parentesi necessaria sull’impatto dei nuovi entrati: Russo si scrolla di dosso mesi di prestazioni opache e la settimana passata in bilico tra Messina e Turris. Entra col piglio giusto, cattivissimo e sempre propositivo. Dai suoi piedi nascono solo pericoli, oltre alle due reti. Piovaccari, invece, dimostra come l’età conti, ma la classe di più. Quasi 38 anni, ma sapere cosa sia il calcio aiuta. Sempre in posizione, bravo a pressare la linea e liberare Adorante dalla fisicità dei rosanero. Pennella pure l’assist per Gonçalves. Sul suo destro pure la palla per vincere, ma Pelagotti riscatta la mano troppo molle sul pari di Marginean. Ecco, il rumeno si merita un’altra parentesi. Nel primo tempo viaggia solitario sulla trequarti, bimbo sperduto su un’isola che non c’è neanche nell’immaginazione. Nella ripresa scala in mediana con Fofana e diventa dominante. Il compagno recupera tutto il possibile, lui detta i tempi e sventaglia da esperto regista. Poi, la rete con un colpo di testa imponente. Il gol è un’abitudine per uno come lui che arrivava col bagaglio della doppia cifra raggiunta nella Primavera del Sassuolo. Mesi sprecati in panchina per colpa di un Capuano troppo impegnato nel pasticciare giochi di prestigio. Non si dovrebbe vivere di rimpianti, ma chissà cosa avrebbe potuto dare questo Marginean. Il pareggio, alla fine, è giusto. Il Palermo esce frastornato da una ripresa a cui non è mai riuscito a reagire. Primo tempo troppo in scioltezza, forse illusione di aver chiuso la pratica. Il nuovo atteggiamento del Messina ha meravigliato, soprattutto ha portato frutti reali. Raciti non ha più scuse, non bastano le premesse della vigilia: ci vuole il Messina del secondo tempo del Barbera. Vero, verissimo che l’atteggiamento non debba dipendere dal modulo, ma gli uomini scelti – per caratteristiche – tendevano a una squadra che difficilmente avrebbe potuto contrattaccare. Ripartire da quello scossone anche tattico. Non c’è tempo per cullarsi o pensare troppo, è già ora di Bari-Messina.

Lewandowski 5: qualche svarione e un paio di interventi importanti. Manca ancora di sicurezza e ne risente tutta la squadra.

Angileri 5: gioca solo un tempo, quanto basta per commettere un paio di brutti errori. (dal 1’ s.t. Russo 6,5: grandissima risposta alle recenti critiche, cambia la partita sia tecnicamente che emotivamente)

Trasciani 5,5: impatto non positivo, balla troppo sotto gli attacchi avversari. Nella ripresa cresce e resta ordinato nel ruolo di terzino.

Celic 6: parte male, perde Brunori nell’azione del gol, poi cresce alla distanza e fatica meno.

Carillo 6: brutta gestione palla in occasione del vantaggio rosanero, nel secondo tempo torna a buoni livelli.

Gonçalves 6,5: nel primo tempo dalla sua parte il Palermo fa il bello e cattivo tempo. Nella ripresa firma la rete che accorcia il risultato. Esce anche per qualche nervosismo di troppo. (dal 30’ s.t. Statella 6: ingresso positivo, tecnica ed esperienza fondamentali)

Fofana 6: nel primo tempo soffre come tutti, nella ripresa non sbaglia nulla e si esalta in fase di recupero palla.

Rizzo 5: passo indietro rispetto all’esordio. Soffre il pressing forte del primo tempo palermitano. (dal 1’ s.t. Piovaccari 6,5: decisivo. Mette in difficoltà la difesa avversaria e firma l’assist per il primo gol. Avrebbe anche la palla del sorpasso, ma Pelagotti è reattivo)

Damian 5: mai in gara. Deve riaccendere la luce. (dal 1’ s.t. Fazzi 5,5: non riesce a incidere al meglio, ma ci mette tutta la personalità possibile)

Marginean 7: dove c’è Iulius, c’è calcio. Primo tempo a zonzo sulla trequarti, nella ripresa domina il centrocampo e trova anche la zuccata del pari. (dal 40’ s.t. Konate sv)

Adorante 6: tanto sacrificio, tantissima lotta.

PALERMO Pelagotti 6,5; Buttaro 6, Lancini 5,5, Marconi 5,5 (dal 26’ s.t. Perrotta 6), Crivello 5 (dal 26’ s.t. Giron 5,5); Damiani 6, De Rose 6,5; Valente 6,5 (dal 26’ s.t. Fella 5,5), Luperini 5 (dal 17’ s.t. Soleri 5,5), Floriano 5,5 (dal 17’ s.t. Felici 5,5); Brunori 6,5. All. Baldini 5,5

Commenta

navigationTop
>

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi