Fc Messina-Licata, il futuro dipende da ciò che si fa oggi

Pubblicato il 15 Marzo 2021 in Primo Piano

Senza storia. Andamento lento ma dominante quello del Football Club Messina: tris netto e meritato, contro un Licata che dura solo un tempo e capace di farsi male, malissimo, da solo. Successo che accorcia il distacco in vetta e prepara a uno scontro diretto tiratissimo.

APPROCCIO PAZIENTE – La grande mano alla squadra di Massimo Costantino (voto 6,5) viene data dall’ingenuità di Treppiedi: un calcione in ritardo su Coria che vale il secondo giallo e l’intera ripresa in 10 per il Licata. La partita cambia totalmente, con il carico rappresentato dal fallo di mano di Brunetti che riporta Lodi sul dischetto e stappa la sfida. La chiude, anche, perché il Licata non ha la forza per reagire. Non l’avrebbe avuta, quasi certamente, neanche per reggere in parità numerica: trasferta complicata quella di Messina, con mister Campanella rimasto a casa per Covid e con lui buona parte dello staff tecnico. Virus che si insinua e il condizionamento mentale non può che essere fisiologico. Settimana prossima tempo di tamponi in casa Licata – venerdì i calciatori erano tutti negativi -, ma anche in casa Football Club, già duramente colpito a gennaio. Parentesi chiusa, si torna al campo che racconta di un primo tempo complicato per i giallorossi: Licata ben coperto con le linee di difesa e centrocampo ben strette, Civilleri libero di svariare e Cannavò a infastidire i centrali. Il Football Club capisce che deve fare la partita, non si tira indietro e inizia a macinare lentamente gioco. Prende campo la squadra di Costantino, forse con un passo felpato che inganna tanto da celare quanto creato già nel primo tempo. Coria domina sulla trequarti, mentre Piccioni rivela una capacità di gioco per i compagni utilissima. Convince alla distanza il Football Club e chiude la prima frazione recriminando per un rigore clamoroso non dato per mani di Brunetti e per un altrettanto clamoroso errore sotto porta di Carbonaro.

NUOVA IDENTITÀ – Con il Licata in inferiorità arriva la mazzata – come detto in precedenza – dell’evidente rigore per il mani – stavolta visto – di Brunetti. Il vantaggio fa straripare il Football Club che triplica e dilaga, il Licata resta in balia e i minuti si trasformano in ore per una squadra travolta dalla voglia di tornare a casa. Coria gioca sui livelli a cui aveva abituato, con estro e cattiveria agonistica vista la quantità di palloni recuperati. Sempre sottovalutato questo fondamentale dell’argentino, capace di lottare e difendere come pochi altri numeri 10. Convince sempre più il sistema col trequartista e le due punte, anche nel giorno in cui Caballero si prende un turno di riposo. Piccioni, dicevamo, sorprende per la capacità di saper essere riferimento centrale ma anche punta di movimento che gioca per i compagni. Piace meno Carbonaro, invece, che si sbatte ma sbatte contro il muro della sua voglia matta di gol. Nel primo tempo spreca tantissimo, troppo, quando da due passi colpisce Di Carlo e finisce per giocare una gara presuntuosa e piena di errori. Il gol deve essere la sua cura, ma la rete più la cerchi e meno arriverà. Tornando al quadro generale, poi, la gara non riesce a dare chissà quali indicazioni e mostra la continuità tattica e tecnica voluta da Costantino. La mano dell’allenatore si nota, perché i giallorossi giocano più alti, più aperti e creano molto di più. I rischi sono calcolati: chiedere a Da Silva e Casella puntati in campo aperto da Civilleri. Ora, però, c’è il giusto equilibrio rispetto a un girone d’andata in cui l’unica forza era la capacità di non subire, praticamente, nulla. Una vittoria che cambia la classifica di questo Football Club: -2 dal Messina, una partita da recuperare (Roccella) e lo scontro diretto con la squadra di Novelli in arrivo. Una partita che rischia di nascere carica di tutte le peggiori pressioni possibili: ambientali, personali e di classifica.

Marone 6: qualche uscita, una parata, pomeriggio tranquillo.

Aita 5,5: tanti piccoli difetti in fase di possesso. Viene attaccato poco, non rischia molto.

Marchetti D. 6: c’è poco lavoro, lo smaltisce in scioltezza.

Da Silva 5: più dura la sua gara quando dalle sue parti passa Civilleri. Ammonito, sostituito nell’intervallo. (dal 1′ s.t. Fissore 6,5: la partita si mette in discesa e lui soffre meno del compagno, poi firma anche la terza rete)

Casella 6: cresce alla distanza, meglio nella fase offensiva che in quella difensiva.

Garetto 6: tanta volontà, qualche errore di troppo in fase di palleggio. Utilissima la sua fisicità nel primo tempo. (dal 23′ s.t. Bianco 5,5: leggero, leggero. Troppi palloni persi)

Lodi 6,5: gara ordinata e attenta. Sempre freddissimo dal dischetto.

Giuffrida 6,5: recupera una quantità infinita di palloni, guida i compagni da vero allenatore in campo.

Coria 7: pressa, recupera palloni, gioca per i compagni e quando vede lo spazio si mette in proprio e firma il raddoppio. Assoluto migliore in campo. (dal 35′ s.t. Marchetti A. sv)

Piccioni 6,5: buonissima gara dell’ex Recanatese, bravo a svariare e creare spazi e occasioni per i compagni. (dal 27′ s.t. Caballero 5,5: entra a gara finita, trova il tempo per sprecare il poker)

Carbonaro 5: partita difficile da commentare la sua. Lotta più di tutti, corre più di tutti, sbaglia più di tutti. Quando deve tirare la passa e viceversa. Poi si intestardisce e diventa irritante. (dal 27′ s.t. Arena 6: buono il suo impatto sulla sfida, mostra sempre grande qualità)

LICATA Moschella 5,5 (dal 22′ p.t. Di Carlo 6,5); Mazzamuto 5,5, Maltese 5, Cappello 5,5, Brunetti 5 (dal 12′ s.t. Iezzi 5,5); Izco 5 (dal 22′ p.t. Greco 5,5), Candiano 5 (dal 28′ s.t. Souare sv), Treppiedi 4, Indelicato 5; Civilleri 6,5; Cannavò 5.

Commenta

navigationTop
>

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi