Troina-Fc Messina, il flusso delle maree

Pubblicato il 1 Marzo 2021 in Primo Piano

Mezzo pieno, mezzo vuoto. Bicchiere, comunque, pieno di amarezza quello che il Football Club Messina porta via dalla sfida contro Troina. Un pari che delude: due espulsioni evitabili, una prestazione con tanti alti e troppi bassi, con la luce della speranza data dalla grande voglia del gruppo di non uscire sconfitto.

DETTAGLI FONDAMENTALI – La mano dell’allenatore conta, quella di Costantino si vede e pesa. Nella fase offensiva che torna frizzante, con il coinvolgimento dell’intero undici e una crescita dell’apporto del tasso tecnico. Rombo, ancora, con Arena che fluttua tra le linee e diventa protagonista di ogni azione pericolosa. Strappa un rigore e prende un palo – nella ripresa -, col Football Club che si appoggia con continuità su di lui. Nella giornata meno brillante di Caballero e col solito Carbonaro emotivo, tocca all’ex Acireale il compito di esaltare la fase offensiva giallorossa. Costantino pesa, anche in difesa: linea più alta, preventive meno rapide vista una squadra meno arroccata, e poi c’è la lettura del tecnico. Aita soffre i tagli di Aperi per tutta la sfida, Costantino cavalca la sua buona prestazione in fase di appoggio e non pensa mai a Casella per coprirsi. I giochi degli incastri under influenzano, ma un Bianco al posto di Carbonaro – ammonito – avrebbe risolto la questione. Dettagli, forse, anche perché il Football Club crea tantissimo e spreca di più. Il vantaggio di Lodi non viene sfruttato dal punto di vista psicologico, con il Troina in evidente difficoltà vista la sfilza di sconfitte pesanti raccolte. Primo tempo senza ferocia per i giallorossi – che avrebbero meritato un altro rigore per una trattenuta evidente su Ricossa -, un po’ troppo bassi e che lasciano alla squadra di Mascara l’idea di poter riprendere la sfida. Mbaye brucia Caballero, chiarendo che nessuna avversario può essere considerato steso al primo colpo.

IL BRUTTO E IL BELLO – Il botta e risposta del finale è perfetto per rendere più eccitante la narrazione del match. Aperi chiama, Marchetti risponde, con il brutto e il bello del Football Club che si fondono: Ficarrotta inventa e Aperi taglia ancora – probabilmente in fuorigioco -, con Aita che non ci arriva e Marone che non può nulla. Il brutto sta nella ripetizione, perché l’asse Ficarrotta-Aperi questa giocata la tenta per tutta la partita e, quasi, sempre con fortuna. Dal primo giro di lancette, quello che racconta di un Marone reattivo, fino alla rete del momentaneo 2-1. In mezzo ci sono 84′ dove il Troina ha pochissime idee, l’unica credibile trova troppo terreno fertile nella difesa giallorossa. Il bello è rappresentato dalla spaccata di Domenico Marchetti che vale il pari: non il gesto in sé, ma il messaggio che la sconfitta non era contemplata. Anzi, la vittoria risiedeva in Costantino: 2-2 e fuori Aita per Bianco. Peccato, però, che il Football Club era già in 10 e lavorava per restare in 9. Ci torneremo, prima torna prepotente l’impatto di Alessandro Arena sul match: brucia Aiolfi sul rigore del vantaggio – polemiche inutili, a velocità normale (quella a cui giudica l’arbitro) è sempre fallo -, poi è imprendibile tra le linee dimostrando che il ruolo di trequartista gli si cuce addosso a pennello. Lo ferma il palo, poi le scelte tattiche con Costantino che vuole sbilanciarsi con un 4-2-4 che dura un amen. Colpa di Carbonaro, espulso. Cacciato per due gialli, puro eccesso di sacrificio ma che pesano e rivelano – ancora una volta – un Carbonaro fragile nel momento decisivo. Diverso, invece, il discorso su Piccioni: entrato con troppa e inutile foga, finito sotto la doccia in anticipo. Due squalifiche pesanti in vista del Santa Maria, ingenuità che si pagano.

*fonte foto: Football Club Messina – ph. Familiari

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