Messina-Cosenza, tutto il resto è contorno

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Pubblicato il 30 Aprile 2017 in Primo Piano

Guardare solo a se stessi, ascoltare solo se stessi. Nient’altro: spegnere le radioline e proiettarsi anima e corpo sul manto verde del San Filippo. Giusto, o meglio fisiologico che in settimana i calcoli si siano sprecati. Normale aver speso del tempo a ipotizzare i possibili scenari di classifica, tenendo in considerazione tutta una serie di fattori da dover necessariamente snocciolare sul tavolo di un finale di stagione cervellotico all’inverosimile. La penalizzazione per il Messina arriverà ed è bene, dopo il secondo deferimento ufficializzato in settimana e connesso alla grana fideiussione, ragionare esclusivamente su un pesantissimo -4 in classifica. Questo il presupposto, che va ingurgitato e metabolizzato a forza prima di passare al nocciolo della questione: il Messina ha davanti a sé due battaglie da vincere. Oggi il primo round, per nulla scontato, per nulla già vinto. Gli spifferi da Cosenza raccontano di una squadra motivata in settimana dalla proprietà affinché a Messina non si lasci nulla all’intentato. Ecco perché è doveroso non pensare ad altro che a questa partita, perché il destino del club giallorosso è tutto esclusivamente nelle mani della squadra che Lucarelli sceglierà di mandare in campo.

 

INCOGNITE – A tal proposito, il direttore d’orchestra ha scelto di recintare la sua banda per tutta la settimana. Il Messina sigillato da Lucarelli dentro una capsula senza punti di contatto con l’esterno, per scongiurare sul nascere qualsiasi tipo di influenza dannosa, per evitare, direbbe il tecnico, “di dare vantaggi all’avversari”. Lucarelli sente questa sfida più di chiunque altro, perché conosce meglio di chiunque altro pregi e difetti del suo giocattolo. Un giocattolo isolato dal resto, sulla cui forma possiamo solo avanzare ipotesi che poi al fischio d’inizio potrebbero venire frantumate dalle scelte per cui opterà l’allenatore. Certe sono 10 pedine su 11. Dubbio, invece, il sistema tattico che adotterà il Messina, aspetto che perlomeno in parte è direttamente connesso alle condizioni di Foresta, che se avrà le gambe per giocare almeno 70-80’ di partita, partirà certamente dall’inizio, eliminando sul nascere l’opzione del tridente offensivo. Se questo dovesse essere lo scenario, Lucarelli potrebbe optare per il 4-3-1-2: Maccarrone e Bruno la coppia di centrali difensivi, con Grifoni e De Vito in corsia. Ai lati di Musacci, a prescindere dal modulo, giocheranno Silva e Sanseverino. Foresta vertice alto del rombo resta un’opzione accreditata. Scontata, invece, la presenza in avanti di Anastasi e Milinkovic. Questa soluzione rimane in piedi, ma non va spacciata per certezza: perché Lucarelli, per questo cruciale appuntamento, potrebbe giocarsi la strategia che non ti aspetti.

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