Messina-Fidelis Andria: «Buona partita, non colpevolizziamo il singolo»

Pubblicato il 19 Febbraio 2023 in Sala Stampa

Conferenza stampa post gara per mister Ezio Raciti che analizza il deludente pareggio del suo Messina contro il fanalino di coda Fidelis Andria.

L’ANALISI – «Abbiamo creato tante palle gol, abbiamo giocato sempre nella loro metà campo e non credo sia giusto condannare un singolo giocatore. Abbiamo giocato una buona partita e dispiace che si punti il dito su un singolo. Abbiamo mostrato di essere una squadra viva e ci è mancata solo la finalizzazione contro una Fidelis Andria che è reduce da un buon percorso. Non abbiamo concesso neanche un tiro in porta, abbiamo creato cinque o sei occasioni, ci hanno annullato un gol regolare e non ci hanno concesso un rigore netto. Sono 75 partite che il Messina non ha un calcio di rigore. L’Andria non è quella dell’andata, ha cambiato volto e non deve ingannare la posizione in classifica. Abbiamo avuto il 100% del possesso e di fronte c’era una squadra che non voleva giocare e a cui è stato concesso di picchiare. Finizio è stato ammonito al quarto fallo su Ragusa. Non c’è alcun passo indietro nella mentalità, i ragazzi avevano voglia di vincere e ci hanno provato fino alla fine. Non ho visto una prestazione disastrosa. Lavoreremo partendo dalla base di una squadra viva e che ha fatto bene, così andremo a Latina per cercare di vincere».

LE SCELTE – «Ho preferito Marino per rinfoltire il centrocampo e giocare con un vertice alto per andare a prendere Arrigoni. Volevamo che Curiale tirasse fuori il loro centrale in modo che Kragl e Ragusa avessero maggiore spazio. Curiale ha fatto una buona partita, con il gol segnato che era regolare. Purtroppo, gli episodi determinano la stagione di un giocatore. Se avesse segnato parleremmo di altro, ma abbiamo bisogno di lui come di tutti. Quando abbiamo messo il doppio centravanti ci siamo allungati troppo, per questo ho inserito Ortisi per ritrovare equilibrio, abbiamo tentato in tutti i modi di trovare la giocata vincente. Non volevamo il lancio lungo come unica soluzione, ma il gioco portava Ragusa e Kragl ad accentrarsi e per creare qualcosa abbiamo finito per eccedere nei lanci».

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