Rotonda-Messina, ribellarsi ai difetti

Pubblicato il 12 Ottobre 2020 in Primo Piano

L’errore più grosso sarebbe quello di reagire in maniera emotiva. Il pareggio del Messina sul campo del Rotonda è la rappresentazione plastica della delusione, ma il momento per preoccuparsi resta lontano… almeno due settimane.

CONDIZIONE FISICA – Se gli indizi si sommano fino a diventare prove, allora, quelli sul Messina dicono già alcune verità. Da Cittanova fino a Rotonda, passando per la gara col Biancavilla, il tratto comune della squadra di Novelli è stato quello di cedere alla fatica. Se in Calabria la doppia superiorità numerica aveva mascherato il problema – confessato comunque in parte dal tecnico -, con Biancavilla e in Basilicata l’evidenza è stata schiacciante. Un lavoro iniziato un pizzico in ritardo, aggravato dalla mancanza di sfide sui 90′ per mettere energia in gambe che dovranno restare integre fino all’ultimo istante della stagione. Non dettagli, perché i 4 punti che il Messina regala al campionato non gli verrano restituiti. Il pari del Rotonda arriva con un rigore che sembra più un pasticcio che altro, ma che la ripresa dei padroni di casa meritasse un premio è palese. Lo dice il salvataggio sulla linea di Vacca sulla botta di Boscaglia. Come chiaro resta che i giallorossi la gara – loro malgrado – l’abbiano buttata via in un primo tempo, ampiamente, dominato. Forse consci di una condizione in costruzione, infatti, i ragazzi di Novelli accelerano nella spinta dopo il vantaggio di Vacca. Il nulla di fatto diventa un peso, amplificato dai tre minuti neri di Arcidiacono. Il capitano prima spara altissimo da pochi passi, poi è vittima di una compensazione arbitrale. Lui la favorisce con un minimo eccesso di foga, ma il suo rosso non rientrerà negli scandali arbitrali. Quelli che non andrebbero rivendicati, soprattutto, quando puzzano di scusante. Il Messina – rosa alla mano – deve chiedere di più a se stesso. Le lunghe pause fisiche – che i giallorossi provano a gestire con esperienza e qualche fallo mirato – vengono pagate, facendo comprendere al Messina che in questo campionato di settimane tranquille nemmeno l’ombra.

CRESCERE – Archiviando come inciampo plausibile quello lucano, per il Messina l’occasione per cincischiare è finito. Il calendario si mette in mezzo e non concede spazio per lavorare – solo e soltanto – sulla condizione, con Acireale e Football Club Messina che si piazzano sul percorso dei giallorossi. Due scontri diretti che, forse, arrivano davvero presto in una stagione che il Messina vorrebbe recitare da capolista. Bivio interessante quello che si pone di fronte alla squadra di Novelli: da una parte il rischio contro formazioni rivali, dall’altro quello di imporre la propria forza sin dalle prime battute del torneo. Il tempo totale, poi, resta alleato di un Messina che avrebbe ulteriori chance per restare in carreggiata. Insomma, in casa giallorossa fasciarsi la testa dovrebbe essere escluso per legge. Anche la sottovalutazione dei piccoli difetti, però, andrebbe pesata: la non soddisfazione del tecnico Novelli è elemento importante, che mostra un allenatore con in mente un obiettivo di gioco e fisico da ottenere con un lavoro mirato. Tocca a lui, quindi, accorciare l’apprendimento e aumentare la crescita, perché i difetti hanno il brutto vizio di diventare endemici in poco tempo. Tre partite possono bastare, allora, per comprendere i punti chiave su cui lavorare per migliorare. Gli aspetti positivi e quelli negativi, fin qui, sembrano bilanciarsi per una squadra che soffre – più che probabilmente – l’arrivo scaglionato di tanti protagonisti, oltre alla specificità delle richieste del tecnico. Pensando al campo, allora: la squalifica di Arcidiacono contro l’Acireale darà modo a Novelli di testare un volto nuovo – probabilmente Catalano – in un contesto che pretende ripetitività nelle giocate per diventare la macchina che il tecnico ha in mente. A questo si aggiunge, infine, la possibilità di due nuove carte da tirare fuori dal mazzo: Aliperta e Addessi. Calciatori che potranno fare la differenza. Chiusura sul campionato: la sensazione di dover convivere con una classifica corta – almeno nel primo terzo di torneo – resta viva, con un Messina che avrà l’obiettivo di non concedere più regali gratuiti in termini di punti.

*fonte foto: Acr Messina

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