Turris, sempre caro mi fu… storia di un presidente innamorato

Pubblicato il 25 Novembre 2022 in Punto C

Tra difficoltà e campionati minori la storia della Turris rappresenta una delle grandi narrazioni del calcio di provincia diventato protagonista nei campionati professionistici. La svolta è firmata Antonio Colantonio: un presidente innamorato della sua terra.

CURIOSITÀ E ORIGINI – Il viaggio alla scoperta delle protagoniste di questo campionato di Serie C continua con la Turris, squadra della città di Torre del Greco, comune della città metropolitana di Napoli. Situata tra il Vesuvio e il golfo di Napoli la cittadina è la capitale della lavorazione dei Cammei e del Corallo, da qui si spiega il soprannome di “corallini” per i cittadini di Torre del Greco. Rosso corallo, tra l’altro, il colore sociale della Turris rappresentata dal simbolo della “T” proprio di questo colore. Turris come l’antico nome di Torre del Greco, che secondo alcune fonti storiche era chiamata Turris Octava almeno fino al 1200, salvo poi prendere ufficialmente la denominazione attuale intorno al 1500. Un’ultima curiosità legata alla storia di Torre del Greco riguarda il noto poeta Giacomo Leopardi che trascorse lì gli ultimi giorni della sua vita scrivendo la famosissima opera “La Ginestra”, nome della pianta che nasce sui declivi del Vesuvio. Ripercorrendo la storia calcistica della città partiamo dal 1944, anno in cui nasce ufficialmente la “Società Polisportiva Turris” grazie all’interesse di Amerigo Liguori, uno dei fondatori e primo storico presidente della Turris. La figura di Liguori resta nel cuore dei torresi al punto che dopo la sua scomparsa gli verrà intitolato lo stadio che ospiterà le gare casalinghe della Turris. La squadra dopo un inizio in Serie C passa molte stagioni nella Prima Categoria dell’epoca – l’attuale Eccellenza – e si dovranno attendere gli anni ’70 per vedere una Turris nuovamente in un campionato professionistico. Dopo il ritorno in Serie C le cose sembravano migliorare, ma quando la Lega decide di suddividere la C in C1 e C2, la Turris sprofonda in C2 a causa di un terremoto societario che vede l’allora presidente Gaglione lasciare la società. Da lì in avanti la Turris vive un periodo di permanenza in Serie C2 con qualche promozione, ma niente di solido e continuo, tanto che agli inizi degli anni 2000 torna tra i Dilettanti retrocedendo prima in Eccellenza, poi in Promozione, dopo 30 anni di professionismo. La situazione è accompagnata dalla solita instabilità societaria che porta la squadra corallina al fallimento.

LIMBO E POI COLANTONIO – La rinascita avviene nella stagione 2003/04 quando un gruppo di imprenditori locali acquisisce il club con una nuova denominazione “Gaudianum Torrese”. La delusione per il ritorno tra i Dilettanti è tanta e ci vorrà quasi un ventennio per rivedere la Turris nel calcio professionistico con un progetto solido. Anno dopo anno i corallini sono protagonisti di stagioni mediocri che hanno il solo scopo di mantenere la categoria. Anni a cui si accompagnano continui cambi ai vertici della società a partire da Mimmo Pesce – il primo dopo il fallimento – fino ad arrivare a Mario Moxedano che nel 2012 porta a Torre del Greco il titolo del Neapolis Mugnano iscrivendo la squadra sotto il nome di Torre Neapolis. La stagione è positiva con la vittoria della Coppa Italia di Serie D e un buon secondo posto, sembra poter essere un nuovo inizio, ma così non è. Moxedano lascia nella stagione successiva, ed è necessario un nuovo titolo sportivo, quello di Eccellenza del Miano, sotto la presidenza di Giugliano. Il ritorno in serie D arriva subito, ma la nuova presidenza non dà i frutti sperati e dopo due stagioni deludenti Giugliano si dimette. A raccogliere l’eredità è Antonio Colantonio, l’attuale presidente della Turris, che insieme al fidato Rosario Primicile – direttore sportivo – mette su un progetto che in 3 anni ha l’intenzione di riportare i corallini tra i professionisti. Le prime due stagioni sono di attesa e consolidamento, per poi arrivare alla stagione 2019-2020 in cui la Turris centra la promozione ritornando in Serie C dopo ben 19 anni. Con la promozione l’associazione dilettantistica diventa società per capitali sotto la denominazione di Società Sportiva Turris Calcio S.r.l.. Il Comune si adopera per rendere lo stadio conforme alle normative per il calcio professionistico, riuscendo a mantenere il “Liguori” come casa della Turris.

FOCUS SULLA SOCIETÀ – La storia d’amore tra Colantonio e la Turris parte da più lontano, prima che il presidente Giugliano lasciasse in suo favore. Il suo legame con la società corallina si instaura l’anno prima di assumerne la presidenza proprio con una collaborazione con Giugliano e l’allora diesse Vitaglione. Colantonio si occupò in quella circostanza di tutto il settore giovanile e della scuola calcio legata al marchio Turris. Ma chi è Antonio Colantonio? Noto nel panorama imprenditoriale torrese per il suo legame con il marchio “Meridionale Alluminio”, un’azienda che si colloca nella categoria merceologica materiali edili e più precisamente alla sotto categoria edilizia materiali. L’azienda nel tempo si è evoluta cambiando anche denominazione, adesso è nota come “COLMA srl”. La società da piccola impresa locale è adesso collegata a tutto il territorio nazionale, il punto di forza è la caratteristica di azienda a fisarmonica. Disponendo di tutti i reparti di complemento per il serramento è in grado di accompagnare i propri clienti in tutte le fasi necessarie. A capo dell’azienda Giuseppe Colantonio, fratello di Antonio, che fin da subito si è dimostrato fiducioso che l’intesa tra la sua azienda e la società calcistica potesse essere un progetto di buona riuscita. Il rapporto tra i due fratelli ha portato a un progetto solido e sano che in 3 anni ha riportato la Turris dove mancava da anni: la Serie C. La Turris di oggi è una realtà importante e vogliosa di superare i propri limiti anche sognando in grande. La scorsa stagione è arrivato un piazzamento ai playoff e quest’anno si punta, a detta di tutti i membri interni alla società, a migliorare il piazzamento dello scorso anno. La prima parte di questa stagione, però, non ha dato i frutti sperati visto un cammino diventato complicato. Tre allenatori si sono alternati dopo l’esonero di Canzi prima dell’inizio del campionato e le dimissione di Padalino, il suo successore. La palla è passata al quasi esordiente David Di Michele, ma la classifica non ha ricevuto lo scossone in positivo sperato. Il direttore sportivo Primicile è uno dei protagonisti di questa nuova Turris, capace di portare sotto il Vesuvio i giocatori giusti e di trattenerli anche di fronte a numerose offerte da fuori. Il trio simbolo di questa nuova era della Turris è sicuramente il tridente d’attacco, formato da Leonetti, Giannone e Santaniello, ora affiancati da un giocatore di grande esperienza quale Riccardo Maniero. Colantonio, fin da subito, ha portato entusiasmo a tutta la piazza dando vita ad una realtà che nei prossimi anni vuole continuare la sua scalata verso i gradini più alti del calcio italiano.

*foto copertina: SS Turris Calcio Srl – Facebook ufficiale

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