Messina: adesso “brandizziamo” la salvezza

Pubblicato il 17 Aprile 2019 in Primo Piano

Al termine di una delle settimane più turbolente dell’annata biancoscudata (e ce ne vuole per conquistare questo primato…), il Messina ritrova un’inattesa tranquillità in classifica.

LA SALVEZZA – Salvo ulteriori passi falsi delle contendenti nel turno pasquale, la sfida contro la Sancataldese resterà decisiva, ma sin da ora abbiamo la certezza che non ci arriveremo con l’acqua alla gola. Il successo contro la Nocerina va in archivio come la vittoria del gruppo, anzi – è stato proprio Pietro Infantino a dettare il tema – dell’intero ambiente. Più forti di tutte le follie e le burrasche, Arcidiacono e compagni capitalizzano un approccio molle della Nocerina e sciorinano un primo tempo per la serie: come se nulla fosse accaduto. Poi amministrano. Il pari imposto dal Troina a S. Cataldo e le sconfitte di Roccella e CdM fanno il resto: +4 sulla quint’ultima e, in ogni caso, +8 sulla terz’ultima (soglia che annulla la disputa dei play-out). Per completare il bagno di ottimismo, si aggiunga che il Gela, in caduta libera, è ormai nel mirino dei biancoscudati, trovandosi appena un punto avanti (per buona pace del suo allenatore e delle stoccate riservateci in occasione dell’ultimo incrocio).

IL FUTURO – Insomma, ce n’è abbastanza per potere pensare un pochino anche ad altro. Ad esempio, alla conferenza stampa con cui sabato scorso è stato completato il capitolo ribaltone. Un appuntamento durante il quale è apparso evidente come la famiglia Sciotto, smentendosi (non certo una novità…), abbia riposto nel cassetto i propositi di abbandonare la squadra al proprio destino tra qualche settimana. “Mi auguro – scriveva Pietro Sciotto il 3 febbraio scorso – che le tanti voci circolate trovino un minimo riscontro per assicurare un futuro alla società che caso contrario, a fine stagione, cesserà ogni attività”. Poche ore dopo il contatto con il gruppo Arena (confermato da entrambe le parti), Paolo Sciotto ci ha invece riservato un’analisi sul brand Messina. Un marchio che, come ogni buon manager, si sente in dovere di tutelare, garantendo un futuro anche nel caso in cui eventuali trattative per la cessione dovessero fallire. Un brand che – è bene ricordarlo sempre – alla famiglia Sciotto è stato consegnato gratuitamente dal Comune. Poco più di cento giorni dopo il comunicato coincidente con il fischio d’inizio di Acireale-Messina, e poco più di 12 ore dopo il primo accenno di manifestazione d’interesse per l’acquisizione del Messina, apprendiamo quindi che il brand è diventato centrale nei ragionamenti della società. Ciascuno, ovviamente, è libero di fare le proprie considerazioni su queste sequenze temporali. La divagazione dalle vicende del campo, però, va strettamente limitata, perché la migliore valorizzazione del marchio, in questo momento, è comunque il raggiungimento della salvezza il prima possibile; una salvezza da brandizzare con quell’unione di intenti tra squadra e tifosi che domenica si è rivelata l’arma in più.

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